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Presso il Palazzo Ducale di Genova, negli spazi della Loggia degli Abati, fino al 13 marzo c’è la mostra Pier Paolo PasoliniNon mi lascio commuovere dalle fotografie.

Pier Paolo Pasolini fu, probabilmente, l’intellettuale più controverso del secondo Novecento italiano. 

Scrittore, opinionista, giornalista e regista, ha raccontato il suo pensiero in una moltitudine di opere e documenti e il suo lascito l’ha reso una delle figure cardine del dibattito culturale nazionale e internazionale del secondo dopoguerra.

A ridosso del centenario della sua nascita, avvenuta a Bologna il 5 marzo 1922, la mostra allestita a Palazzo Ducale vuole ricordare la figura di Pasolini e le varie esperienze culturali della sua carriera, attraverso una nuova chiave di lettura come  la fotografia.

Pasolini venne fotografato molte volte durante la sua carriera artistica, e molti di questi scatti sono divenuti ormai immagini iconiche del poeta.

La mostra presenta un lavoro di ricognizione fotografica sui ritratti di Pasolini e così il suo volto, la sua pelle, la sua figura diventano lo spazio unico per comprenderne la poetica.

Dall’infanzia e dalla giovinezza, e in particolare dal periodo friulano, fino alle fotografie scattate da Dino Pedriali nel 1975, anno della morte, il progetto espositivo è in un percorso cronologico che permette, attraverso le immagini e i documenti che le accompagnano, di comprendere la poetica, l’impegno sociale, le scelte letterarie di Pier Paolo.

In quel contesto i fotografi scelti sono chiamati a svolgere il ruolo delicato di testimoni e di creatori di archetipi della vita del poeta, come Henri Cartier-Bresson, Richard Avedon, Letizia Battaglia, John Phillips, Mario Dondero, Paolo Di Paolo, Mimmo Cattarinich, Dino Pedriali, Ugo Mulas, Franco Vitale, André Morain e molti altri.

Attraverso questi ritratti il volto di Pasolini è una chiava leggere il suo lavoro, la sua personalità e il suo pensiero, e provare al tempo stesso a svelare gli aspetti umani e personali di quell’uomo ineffabile, ucciso al Lido di Ostia in circostanze non chiare.

La mostra è promossa e organizzata da Suazes, in collaborazione con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura. A cura di Roberto Carnero e Marco Minuz, con la collaborazione di Piero Colussi.

Orari: dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 19.

Costo dei biglietti: 12 euro intero; 10 euro ridotto.