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Nel mese più corto dell’anno le stelle della sera sembrano più luminose…

Il pentagono dell’Auriga a febbraio è il culmine della volta stellata e, delle stelle che lo delineano, la piccola Menkarlina è allo zenith.

Tra i bagliori gialli che Capella mostra dalla distanza di 45 anni luce, si nota il debole chiarore di una piccola stella che le è compagna e che, in 104 giorni, ruota intorno a un comune centro di gravità.

Questa costellazione è caratterizzata dal triangolo dei Capretti, costituito dalle stelle eta, zeta ed epsilon che la rende inconfondibile, con la iota e la teta, mentre la gamma e la punta del corno del Toro.

Allineati lungo l’equatore galattico, ci sono gli ammassi 38, 36 e 37 che appare come il più bello tra i tre gruppi stellari.

Poco più a sud, sullo stesso allineamento, ai piedi dei Gemelli, c’è l’ammasso 35 composto da trecento stelle brillanti, facili da osservare e da fotografare.

Quando il crepuscolo o il chiarore della Luna attenuano le stelle più luminose, si nota la splendida multipla Castore, che la stella alfa dei Gemelli.

Precede il cammino dei Gemelli, lungo l’eclittica, il Toro dove, intorno alla rossa Aldebaran, splende il gruppo delle Hyadi, mentre le Pleiadi, a nord ovest, cominciano la lenta discesa al tramonto.

Verso il basso occidente si notano, prima che scompaiano, le nebulose 31 di Andromeda e 33 del Triangolo, oltre al piccolo allineamento di stelle che caratterizza la prima costellazione zodiacale, l’Ariete.

Gran parte dell’orizzonte occidentale è occupato dalla grande costellazione dei Pesci, che si presenta come una grande V con il vertice nella stella alfa o Alrisha, di quarta grandezza, posata sull’equatore.

Prossima alla stella gamma di Ariete, ma appartenente ai Pesci, si trova la galassia a spirale 74.

Da oriente a meridione si alzano e passano, a una a una, le costellazioni e le stelle più belle del cielo, come Orione, Sirio, Procione e il Cancro, dove, nel piccolo quadrilatero delimitato dalle stelle gamma, delta, eta, teta, c’è il celebre ammasso 44 e presso alla stella alfa l’ammasso 67.

La slanciata figura del Leone si protende dall’orizzonte, con la criniera punteggiata dalle stelle kappa, epsilon, mi, zeta, gamma ed eta e la bianca Regolo.

In basso, a nord est, si nota la Chioma di Berenice, costellazione alla quale è legata una storia antichissimo.

Nel 245 a. C Berenice, sposa di Tolomeo III, re d’Egitto, promise di sacrificare a Venere la sua bellissima chioma se il marito avesse vinto la guerra contro Antioco II.

Ma la notte della vittoria, la chioma recisa che adornava il tempio sacro alla dea, scomparve misteriosamente e  Berenice, triste per l’accaduto, il saggio astronomo Conone raccontò come il suo pegno d’amore fosse stato trasportato da Venere stessa in cielo a perpetuare eternamente la fama del suo sentimento.

Le stelle beta, gamma e alfa della Chioma sono poco visibili perché di quarta grandezza e perché immerse nella luminosità diffusa dalle molteplici nebulose e galassie che qui si trovano.