geronimo

Il grande capo indiano che lottò per il bene del suo popolo.

Geronimo nacque il 16 giugno 1829 a No-Doyohn Canyon, oggi conosciuto con il nome di Clifton, nel Nuovo Messico, all’epoca terra degli Apache Bedenkohe, anche se era un membro degli Apache Chiricahua.

Fu educato secondo le tradizioni Apache e, dopo la morte di suo padre, sua madre lo portò a vivere con i Chihenne, con i quali crebbe e sposò la giovane Alope, appartenente alla tribù dei Nedni-Chiricahua, all’età di diciassette anni, che gli diede tre figli.

Chiamato anche Sognatore, in virtù della sua capacità di predire il futuro, divenne uno sciamano rispettato e un guerriero molto abile, spesso impegnato contro i soldati messicani.

La sua sete di lotta contro i messicani è legata a un episodio tragico, nel 1858, infatti, durante un attacco portato a termine da una compagnia di militari messicani guidati dal colonnello Josè Marìa Carrasco, furono uccisi sua madre, sua moglie e i suoi figli.

Furono proprio le truppe avversarie a dargli il soprannome di Geronimo e fu spedito dal suo capo, Mangas Coloradas, presso la tribù di Cochise per ricevere aiuto.

Risposatosi con Chee-hash-kish, che gli diede due bambini, Chappo e Dohn-say, lasciò la sua seconda moglie per unirsi nuovamente in matrimonio, questa volta con Nana-tha-thtith.

Celebre per il suo coraggio e per la sua capacità di sfuggire ai nemici, come tra le Robledo Mountains, quando si nascose in una caverna, ancora oggi conosciuta come Geronimo’s Cave, Geronimo fu impegnato per più di un quarto di secolo contro l’espansione a occidente dei bianchi, alla guida dell’ultimo gruppo di pellerossa intenzionati a non riconoscere l’autorità del governo degli Stati Uniti a Ovest.

La sua lotta si concluse il 4 settembre 1886, giorno in cui in Arizona, a Skeleton Canyon, si arrese a Nelson Miles, generale dell’esercito statunitense.

Dopo la resa, fu imprigionato in Florida a Fort Pickens, e da qui trasferito, nel 1894, a Fort Sill, in Oklahoma.

Divenuto celebre come personalità da ammirare, partecipò a numerose fiere locali, ma anche all’Esposizione Universale di Saint Louis del 1904, vendendo fotografie e souvenirs ispirati alla sua vita, ma non ebbe mai la possibilità di tornare nella sua terra d’origine.

Protagonista in occasione della parata inaugurale di Theodore Roosevelt, eletto presidente nel 1905, Geronimo morì a Fort Sill, a causa di una polmonite rimediata dopo aver passato una notte all’addiaccio, il 17 febbraio 1909.

Sul letto di morte confessò a suo nipote di essersi pentito di aver preso la decisione di arrendersi e disse “Non avrei mai dovuto arrendermi: avrei dovuto combattere fino a quando non fossi rimasto l’ultimo uomo vivo”.

La sua tomba si trova a Fort Sill, nell’Apache Indian Prisoner of War Cemetery.