Carnevale Ambrosiano 20161

Se il Carnevale in Italia è stato festeggiato tra il 24 febbraio, giovedì grasso, e il 1 marzo, poiché il giorno successivo, il mercoledì delle ceneri, apre il periodo di Quaresima, a Milano il carnevale continua fino al 5 marzo.

La storia del Carnevale Ambrosiano è legata alla una leggenda che racconta che Sant’Ambrogio, patrono di Milano, fosse impegnato in un lungo pellegrinaggio a Roma e avesse chiesto alla popolazione meneghina di aspettare il suo ritorno per iniziare le celebrazioni della Quaresima.

Perciò ancora oggi nell’arcidiocesi di Milano il rito delle Ceneri si celebra nella prima domenica di Quaresima, come avveniva un tempo, e non di mercoledì.

In realtà, quando Sant’Ambrogio era Vescovo di Milano, arrivò da Roma un pronunciamento che diceva come la Quaresima doveva durare quaranta giorni, gli stessi passati da Gesù nel deserto.

Se nel conto si comprendono le domeniche, in cui non si digiunava, si poteva allungare il Carnevale di cinque giorni, tanti quante erano le domeniche del periodo di Quaresima, ma se si escludevano, doveva essere accorciato di altrettanti giorni.

Sant’Ambrogio, vescovo di una diocesi che godeva di particolari privilegi, incluse le domeniche, allungò così di cinque giorni il periodo carnevalesco milanese e quest’abitudine fu tollerata, anche se nel corso dei secoli più volte si cercò di eliminarla.

La maschera simbolo del carnevale ambrosiano è Meneghino, servo spiritoso e di buon senso che si fa beffe dei difetti dei nobili e non fugge quando deve schierarsi al fianco del popolo. Durante l’insurrezione delle Cinque Giornate di Milano, nel 1848, venne scelto dai milanesi come simbolo di eroismo e rappresentante della città per le sue virtù.

Meneghino indossa una giacca marrone, pantaloni corti, calze a righe bianche e rosse, cappello a tre punte e una parrucca con codino alla francese, ha modi sbrigativi, ama la buona tavola ed è goloso di panettone perché gli ricorda la sua città e il so Domm, cioè il suo Duomo in dialetto milanese, di cui si vanta continuamente.

Il vero nome di Meneghino, in realtà, è Domenico, il cui diminutivo è Domeneghin, poi diventato Meneghin, cioè il servitore che accompagnava a messa le nobildonne milanesi o  faceva loro compagnia durante una passeggiata in carrozza, oltre alle mansioni di maggiordomo e di acconciatore.

Nel Carnevale Ambrosiano Meneghino è accompagnato dalla moglie, un’altra maschera popolare milanese, nota come la Sciura Cecca, diminutivo dialettale di Francesca.