is william hurt still alive 61b444eb54fec 1639204075

Ieri è scomparso, a 71 anni, William Hurt. Lo ha portato via un tumore alla prostata molto aggressivo, che ne aveva minato la salute negli ultimi tempi, tanto da costringerlo a rimanere nella sua casa a Portland in Oregon. 

La notizia è arrivata proprio mentre Hollywood, celebrava Bafta 2022 e i Critics Choice Awards 2022. In una stagione in cui è tornata protagonista Marlee Matlin. L’attrice sorda, che aveva recitato con Hurt nel toccante Figli di un dio minore (1986), per cui ricevette il premio Oscar come migliore attrice per la sua interpretazione. La Matlin e Hurt, s’innamorarono poi veramente sul set con un colpo di fulmine. ma la loro fu una storia molto turbolenta durata due anni, a causa dei problemi di alcool, droga e depressione di entrambi. Problemi che Hurt si è portato sempre dietro.

Nato a Washington il 20 marzo 1950, la sua vita rimase segnata dal divorzio dei genitori. Attore duttile, raffinato, apparentemente timido, seducente dagli occhi azzurri e sorriso affascinante, noto al grande pubblico a partire dagli anni 80′ con film come Stati di allucinazione (1980), Brivido caldo (1981), Il grande freddo e Gorky Park (1983), Turista per caso (1988), Dentro la notizia (1987), Ti amerò… fino ad ammazzarti (1990), Fino alla fine del mondo (1991) di Wim Wenders, La peste (1992), Mister Wonderful (1993) di Anthony Minghella, Un padre in prestito e Il verdetto della paura (entrambi del 1994). Nel 1995 Hurt con la sua interpretazione in Smoke di Wayne Wang, contribuì a far vincere al fim l’Orso d’argento al Festival di Berlino.

Nel ventennio tra gli anni 80 e 90 è stato un apprezzatissimo interprete ma anche un sex symbol, cosa da cui lui rifuggiva un po’, avendo però una vita sentimentale molto travagliata con 2 mogli, amanti e diversi figli.

A me piace ricordarlo con la sua interpretazione e la storia del film “Il bacio della donna ragno” per cui vinse l’Oscar come miglior attore non protagonista nel 1985. Un film tratto da un romanzo dello scrittore argentino Manuel Puig candidato al Nobel nel 1982.

Il bacio della donna ragno, usci nel 1978, e racconta la condizione di due detenuti, prigionieri in un carcere di Buenos Aires, Luis Alberto Molina, omosessuale, condannato per corruzione di minori e Valentín Arregui Paz, sovversivo.

Molina è un personaggio eccentrico, teatrale ma nello stesso tempo semplice, sognatore e delicato, mentre Valentin, più ruvido ha dedicato la sua esistenza alla lotta armata, alla rivolta è un animo tumultuoso.

I due si intrattengono con lunghe narrazioni riguardanti trame di film, come uno sull’amore tra una soubrette francese e un ufficiale delle SS. Tra i due detenuti, piano piano, si instaura una sorta di osmosi ma, al di fuori della cella, mostra che un’oscura trama incombe su questa amicizia. Un patto che porterà alla morte Molina-Hurt.

Il film dal romanzo, uscito nel 1985, venne girato da Héctor Babenco, il regista, che affidò la sceneggiatura allo stesso Puig e William Hurt, che interpretava Molina, fu premiato non solo con l’Oscar come miglior attore protagonista ma anche con il premio per la miglior interpretazione maschile al 38º Festival di Cannes.