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Mercoledì 16 marzo partirà da Magenta, in provincia di Milano, l’edizione numero 103 della gara ciclistica Milano – Torino, nota come la classica più antica del mondo.

Disputata per la prima volta nel 1876, quest’anno la Milano – Torino tornerà ad anticipare di tre giorni la Milano – Sanremo 2022, come agli inizi della sua lunga storia.

La partenza sarà a Magenta, alle porte di Milano, e l’arrivo a Rivoli, alle porte di Torino su un percorso, particolarmente adatto ai velocisti, lungo 199 chilometri.

La Milano – Torino fu disputata per la prima volta, ideata dal Veloce Club Milano, nel 1876, quando otto corridori si sfidarono sul percorso fra le due città, in sella a primordiali biciclette solo quattro corridori su otto arrivarono a Torino.

La corsa fu poi riproposta solo vent’anni dopo e, annualmente, dal 1913 con qualche interruzione negli anni venti e dopo quattro anni d’interruzione, dal 2008 al 2011, nel 2012.

Corsa nelle prime edizioni a marzo, la gara è diventata classica d’autunno nel 1911 e, durante il secondo dopoguerra, è tornata a disputarsi a marzo e dal 1975 è tornata in calendario in autunno, a fine settembre o in ottobre, ad eccezione di alcuni anni.

Dal 1987, la corsa si è tenuta pochi giorni dopo il mondiale di ciclismo su strada autunnale e ha riacquisitato notevole importanza, poiché il campione del mondo vi partecipava con l’intento di bissare il successo e soltanto due corridori sono riusciti nell’impresa, Gianni Bugno e Laurent Jalabert.

La gara dal 1965 al 2001 fu organizzata dalla Rcs attraverso il quotidiano sportivo La Gazzetta dello Sport, dal 1960 al 1989 fu diretta da Vincenzo Torriani, che ne modificò il percorso rendendolo simile a quello degli anni duemila.

Dal 2002 fu organizzata dall’Associazione Ciclistica Arona, dove fu rinominata, per esigenze di sponsor, Milano – Torino Trofeo Nobili Rubinetterie e dal 2015 Rcs Sport riprese l’organizzazione e la gestione della corsa.

Il plurivincitore della corsa fu Costante Girardengo con 5 successi, seguito da Pierino Favalli con 3. Dopo alcuni anni di difficoltà per l’organizzazione negli anni venti e trenta, dove campioni come Alfredo Binda, Learco Guerra e Gino Bartali non vi presero parte, la corsa acquisì prestigio a partire dal secondo dopoguerra, quando vide la partecipazione dei più grandi ciclisti del mondom come Fiorenzo Magni, Angelo Panebianco, Franco Balmamion, Gianni Motta, Franco Bitossi, Roger de Vlaeminck, Giovanni Battaglin, Francesco Moser, Giuseppe Saronni e Gianni Bugno, ma anche campioni degli anni duemila come Alberto Contador, Diego Ulissi. Rigoberto Urán e Thibaut Pinot.