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L’imperatore che segnò la fine dell’impero romano unito…

Flavio Teodosio nacque a Caica in Hispania, primogenito di Teodosio il Vecchio, noto generale imperiale che combattè in Britannia nel 368, riuscendo a sconfiggere i Sassoni e le altre popolazioni di Scozia e Irlanda.

Divenuto comandante militare in Mesia, nel 374 Teodosio perse due legioni a causa dei Sarmati e fu esonerato dall’imperatore Valentiniano I.

Un anno dopo il padre di Teodosio fu giustiziato per l’accusa di corruzione e il giovane, convinto di dover rinunciare alla carriera militare, si ritirò nella sua terra d’origine.

Nel 378 Graziano lo richiamò per respingere nuovamente i Sarmati, creandolo augusto nel 379, dopo la morte dell’imperatore Valente nella Battaglia di Adrianopoli per opera dei Goti, affidandogli l’Oriente con la Mesia e la Dacia.

Teodosio collocò il suo quartier generale a Tessalonica e arruolò al servizio militare molti Goti, ma nel 380 questi, insediati nei Balcani, cominciarono scorrerie e razzie, tanto che Graziano si ritirò a Treviri, per consentire a Teodosio di condurre le operazioni militari.

Non potendo far combattere i Goti contro i loro fratelli, Teodosio inviò le nuove reclute in Egitto, rimpiazzandoli con soldati romani, esperti e affidabili.

Nel 382 venne stipulato con i Goti un trattato che li autorizzava a stanziarsi lungo il corso del Danubio, nella diocesi di Tracia.

All’inizio del suo regno Teodosio, insieme con altri due augusti, Graziano e Valentiniano II, aveva promulgato nel 380 l’editto di Tessalonica, dove si dichiarava il cristianesimo religione di stato, con pene e persecuzioni per chi praticasse culti pagani, infatti furono distrutti grandi e magnifici templi pagani come l’Oracolo di Apollo a Delfi, dall’ignoranza e fanatismo cattolici.

Teodosio perseguitò ferocemente l’arianesimo, espellendo da Costantinopoli il vescovo ariano Demofilo di Costantinopoli, affidando la conduzione delle chiese al niceno Gregorio di Nazianzo e nel 381 convocò un concilio di 150 vescovi d’Oriente, facendogli proclamare come unica chiesa ortodossa quella di Nicea, assegnando il primato vescovile a Roma con Costantinopoli a lei asservita.
Nel 383 Teodosio rese obbligatorio il giorno di riposo, il Dies Solis, festa di Elios, nominandolo Dies Dominicus, il giorno del Signore, cioè la domenica, da allora sacra per tutti i Cristiani.
Intanto Graziano morì prima di battersi contro Magno Massimo, proclamato imperatore dalle legioni di Britannia, che propose allora a Teodosio un trattato di amicizia che fu accettato, anzi l’imperatore orientale gli fece erigere una statua in suo onore ad Alessandria.

Ma Massimo nel 387 traversò le Alpi minacciando Milano, sede della prefettura di Valentiniano II e sua madre che si rifugiarono in oriente da Teodosio I.

L’imperatore per garantirsi il potere sposò Galla, sorella di Valentiniano, poi marciò contro Magno Massimo, sconfiggendolo nella battaglia della Sava e poi ad Aquileia nel 388.

Dopo il 392, con la morte dell’imperatore Valentiniano II, Teodosio governò come imperatore unico, sconfiggendo, grazie all’aiuto del re goto Alarico I, l’usurpatore Flavio Eugenio nella Battaglia del Frigido nel 394.

Nell’inverno del 394 Teodosio si ammalò di idropisia e nel 395 morì, lasciando il generale Stilicone come protettore dei figli Arcadio e Onorio.

La salma di Teodosio fu tumulata nella basilica degli Apostoli di Costantinopoli, dove rimase fino al saccheggio della città del 1204.