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Chibimart, la vetrina del bijoux in Lombardia, accoglierà visitatori e buyer dal 27 al 30 maggio al Padiglione 4 di Fiera Milano, per un’edizione dedicata al gioiello moda e agli accessori per la stagione estiva.

L’offerta dell’evento si confermerà con la partecipazione di numerose aziende che esporranno dal semilavorato alla componentistica per bigiotteria e gioielleria, dalle pietre, dure e colorate, ai bijoux finiti, ma non mancheranno accessori made in Italy e di importazione.

Alle proposte nostrane si affiancheranno creazioni provenienti da differenti tradizioni e paesi,  in particolare dalla Turchia e dall’India.

Il successo della kermesse è racchiuso nella sua formula vincente di Cash & Carry , che consente agli operatori del settore di acquistare i prodotti in fiera e rifornire così, in tempo reale, i propri punti vendita con le ultime novità della stagione in corso.

La nascita della bigiotteria, intesa come gioielli non preziosi o gioielli fantasia, è legata alla diffusione, nell’Europa del Settecento, degli ideali illuministici, che impressero nelle classi meno abbienti un interesse verso oggetti di lusso fino ad allora destinati solo ai ceti più ricchi, cosi si diffusero gioielli realizzati con materiali alternativi ai preziosi, anche sotto forma di copie da indossare durante i viaggi o nelle occasioni informali.

Molti furono i protagonisti di questa rivoluzione nel campo del gioiello, come il gioielliere ufficiale del re di Francia, George Frederic Strass (1701-1773), inventore dello strass.

Verso la metà del Settecento, le scoperte di Ercolano e Pompei diffusero una passione per lo stile greco e romano, con le sue linee sobrie, che si contrapponevano alla frivolezza e all’artificiosità delle corti europee.

Città come Venezia, Firenze e Roma avviarono una ricca produzione di gioielli realizzati con tesserine in vetro o pietre semipreziose.

Con l’inizio dell’Ottocento, l’amore per il classico, conosciuto come stile impero, continuò a ispirare il gioiello e si cercarono nuovi materiali per imitare pietre e metalli preziosi in Europa e negli Stati Uniti.

All’inizio del Novecento nacque l’Art Nouveau che cercò di contrastare la produzione industriale con uno stile unico, attraverso la realizzazione di prodotti artigianali.

La Prima Guerra Mondiale fu un punto di svolta nella storia del gioiello, dato che l’oro veniva recuperato dai governi per partecipare allo sforzo bellico e gli artigiani erano arruolati o convertiti nel settore degli armamenti.

Anche la gioielleria visse questo difficile periodo e venne progettata con metalli semplici come ferro, rame, alluminiabbao, ndonando i metalli preziosi.

Lo sviluppo di materiali come la bachelite e il nickel e il riutilizzo di quelli vecchi  dettero un nuovo impulso nacquero negli Stati Uniti le più importanti industrie di produzione di gioielli a basso cos, come Coro e Trifari.

Per tutti gli anni Trenta dominò lo stile bianco, con la produzione di gioielli di grandi dimensioni in metallo bianco rodiato e un grande impiego di Swarovski incastonati a mano, mentre stiliste come Elsa Schiapparelli e Coco Chanel incoraggiarono le clienti a indossare gioielli fantasia dalle forme bizzarre.

Con la Seconda Guerra mondiale apparvero gioielli dalle forme più semplici, e vennero prodotti anche dei preziosi con emblemi dei reggimenti o delle unità dei soldati.

Oggi ci sono tre categorie di bijoux, la gioielleria che fabbrica pezzi unici in materiali di pregio come gemme, pietre preziose, perle e altri minerali, la bigiotteria artigianale che produce oggetti di artigianato unici e realizzati interamente a mano in serie limitata e il gioiello fantasia  fabbricato a livello industriale su larga scala in diversi materiali come plastica, madreperla, tessuto, metallo.