Fino al 3 luglio si potrà visitare la mostra primaverile del Labirinto della Masone, in provincia di Parma, Dall’alto. Aeropittura futurista, a cura di Massimo Duranti e con la collaborazione di Andrea Baffoni.
L’esposizione racconta un movimento che coinvolse alcuni tra i principali artisti italiani della prima metà del Novecento, unico nei confronti delle altre correnti che si svilupparono a partire dal Futurismo.
Tra paesaggi, aerei, visioni dall’alto a volte dilatate, distorte o addirittura capovolte, l’Aeropittura esaltò la velocità, il movimento e la simultaneità del volo come atto fisico e come stato d’animo.
Quest’arte futurista debuttò nel 1931 con un Manifesto dedicato di Balla, Depero, Dottori, Benedetta, Fillia, Somenzi e Tato, ma dalla metà degli anni Venti aveva iniziato a diffondersi tra alcuni pittori futuristi, come dimostrano uno scritto di Mino Somenzi del 1928 e un articolo di Filippo Tommaso Marinetti del 1929.
Il successo dell’Aeropittura fu tale che per la III Quadriennale d’Arte Nazionale del 1939 ci fu la Mostra futurista di aeropittori e aeroscultori, introdotta da Marinetti che divise il movimento in quattro declinazioni pittoriche e in due aeroscultoree.
Da li parte la mostra del Labirinto della Masone, per vedere le peculiarità degli artisti dell’Aeropittura che spiegarono i concetti di velocità e dinamismo non limitandosi più a treni, automobili o motocicli, ma anche sfidando i cieli.
Le opere presentate in questa mostra sono circa un centinaio, di oltre trenta artisti tra pittura, disegni, acquerelli, grafiche di medie dimensioni e aerosculture come quelle di Renato Di Bosso, Umberto Peschi e Mino Rosso.
I più noti esponenti della corrente sono Gerardo Dottori con le grandi tele Incendio in città e Volo sull’oceano, Osvaldo Peruzzi, Fillia, Enrico Prampolini con le sue opere che tendono a un’astrazione personale e gli aerei ritratti da Tullio Crali e da Tato.
Accanto a loro c’è Fortunato Depero che, seppur non fu aeropittore in sento stretto, firmò il Manifesto e sperimentò le prospettive aeree.
E’ molto importante la presenza di artiste futuriste, come Benedetta Cappa Marinetti, Leandra Angelucci Cominazzini, Barbara, Marisa Mori, parte di un movimento che coinvolgeva uomini e donne allo stesso modo, affascinate dalle nuove tecnologie e dalle possibilità rappresentative che offrivano.
In mostra c’è anche l’ultimo degli aeropittori, Guido Strazza, che quest’anno compie 100 anni, incontrò Marinetti che lo invitò nel 1941 a una mostra di futuristi a palazzo Braschi e l’anno dopo alla Biennale di Venezia, prima di approdare all’astrattismo del segno che lo ha reso famoso nel mondo.
La mostra è aperta tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10.30 alle 19 e l’accesso è incluso nel biglietto d’ingresso del Labirinto della Masone, che comprende anche l’accesso al labirinto di bambù e alla collezione permanente di Franco Maria Ricci.