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Dopo due anni di assenza, Busseto, nella Bassa parmense, ospiterà all’inizio di giugno il grande evento delle Olimpiadi Verdiane.

I caratteristici giochi del comune emiliano, giunti all’ottava edizione, saranno disputati a partire dal 9 giugno e per i successivi tre giorni.

La giornata inaugurale vedrà una sfilata, mentre da venerdì 10 inizieranno le olimpiadi: e complessivamente saranno 25 i giochi con 80 squadre già iscritte.

Busseto è il capoluogo di un comune situato a pochi chilometri dal fiume Po, a cavallo fra le province di Parma e di Piacenza, in un territorio ricco di storia, cultura, tradizioni, dove fu la capitale dello stato Pallavicino, che si estendeva nel territorio oggi appartenente alle due province.

Vestigia di quel periodo sono visibili ancora oggi, come  la Rocca di piazza Verdi, nell’aspetto acquisito con la ristrutturazione di metà dell’Ottocento, e la villa Pallavicino, esempio di architettura rinascimentale, il cui parco ospita le discipline olimpiche.

Ma il nome della Città e della manifestazione è legato al suo figlio più illustre,  Giuseppe Verdi, di cui la statua domina la piazza di Busseto a lui intitolata e veglia sugli atleti olimpionici.

Il compositore, le cui opere restano le più rappresentate nei teatri di tutto il mondo, nacque nell’umile casa di Roncole, ancora oggi visitabile, come quelle del suo mentore e mecenate Antonio Barezzi, in cui ha oggi sede un piccolo museo ricco di cimeli originali, curato con grande passione dall’associazione Amici di Verdi.

A Sant’Agata, a pochi km da Busseto, si trova la villa, anch’essa visitabile, con il giardino che Verdi fece costruire quando raggiunse il successo e nella quale abitò fino alla morte, conservando un fortissimo legame con la terra d’origine.

Altra figura che ebbe un forte rapporto  con il territorio è  quella di Giovannino Guareschi, giornalista e scrittore, autore dei famosissimi romanzi di Don Camillo e Peppone.

Nato a Fontanelle di Roccabianca, lo scrittore si stabilì a Roncole, dove aprì un bar ristorante che ancora oggi porta il suo nome e nel cui retro è allestita una mostra sulla sua vita e le sue opere.

Un’importante peculiarità del territorio è rappresentata dall’enogastronomia dove ai famosi formaggi e salumi come il Parmigiano Reggiano e il culatello, si affiancano ricette della tradizione come la spongata, un dolce a base di miele e frutta secca, dal sapore speziato,  o gli anolini, una pasta in brodo ripiena di parmigiano e pangrattato.