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Nella giornata di sabato 11 giugno, la città alta di Montevecchia, in provincia di Como,  si aprirà agli appassionati di vino e prodotti gastronomici locali in occasione di Montevecchia Da Bere, un percorso del gusto al calar del sole.

Si potranno scoprire le realtà del territorio e le migliori etichette dei vini dell’IGT Terre Lariane in 10 S-Tappe, per un viaggio di sapori e un momento di festa accompagnato da musica dal vivo.

Le Cantine partecipanti sono  Terrazze di Montevecchia (Montevecchia, LC),Azienda Agricola Runch (Montevecchia, LC),Azienda Agricola Concordia (Fino Mornasco, CO),La Costa (La Valletta Brianza, LC),Cascina Bellesina (Missaglia , LC),Tenuta Montecchio (Colico, LC) Vigna Casati (Merate, LC) ,Maggioni Francesco (Montevecchia, LC) e Tre Noci (Sirtori, LC)

Si potrà gustare  un calice di uno degli iconici vini di queste cantine, in abbinamento ai prodotti delle realtà agricole del territorio, tra salumi, formaggi e molto altro.

Le origini di Montevecchia risalgono all’epoca romana e non è sicuro che vi fossero insediamenti abitativi, ma è accertata la presenza di una torre di segnalazione dove ora sorge il Santuario.

Pur non essendoci prove, all’epoca longobarda si fa risalire la trasformazione della torre romana in edificio di culto cristiano, poiché  il nucleo abitato era cresciuto abbastanza da poter permettersi una chiesa, che fin da allora fu dedicata a San Giovanni Battista, molto venerato dalle genti longobarde.

Il primo documento in cui compare il nome di Montevecchia è il Liber notitiae sanctorum”di Goffredo da Bussero (1220-1289) in cui è scritto che “In Montaegia ecclesia Sancti Johannis Baptistae”, e quindi “Aliud in loco Montavegia plebis de Massalia”.

Come tutta la Brianza, il borgo era compreso  nel ducato di Milano, sotto i Visconti ed in seguito sotto gli Sforza e al tramonto di queste dinastie subentrarono prima gli Austriaci (Carlo V), quindi gli Spagnoli (Filippo IV).

In questo periodo la famiglia più importante del paese era quella dei Redaelli.

La situazione economica della Brianza nel 1600 era disastrosa, tra guerre, carestie, epidemie di peste e siccità e Montevecchia fu  tra i molti comuni che non riescono a superare la crisi e divenne nel 1647 feudo dei Panigarola.

Nel 1713, con l’estinzione della famiglia Panigarola, il feudo passò a Giacomo Brivio, appartenente ad una famiglia di mercanti che, arricchitasi, aveva ottenuto il titolo di conti di Brochles (Ungheria).

Problemi finanziari portarono la famiglia alla rovina e  nel 1740 anche il feudo di Montevecchia dovette essere venduto a Pietro Agnesi, che proveniva dalla alta borghesia milanese ed avendo sposato Anna Fortunata Brivio, figlia di un cugino di Giuseppe, si era trovato in dote anche le proprietà dei Redaelli di cui essa era l’unica erede.

La figlia di Pietro Agnesi era Maria Gaetana, grande matematica in un periodo in cui era difficile per le donne fare carriera nel mondo scientifico che, a 34 anni, abbandonò gli studi per dedicarsi alla preghiera ed alle opere pie.

Nel 1746 la Lombardia tornò agli Austriaci e Montevecchia, entrò nella nuova provincia di Como.

Con la campagna napoleonica, nel 1796 furono soppressi i feudi, ma dopo la Restaurazione ed il ritorno degli austriaci gli Agnesi si ripresero il titolo.

Nel 1927 Montevecchia divenne una frazione del comune di Cernusco Lombardone, chiamato da allora Cernusco Montevecchia.

Dopo la seconda guerra mondiale si mise in discussione l’annessione a Cernusco e nel 1966 Montevecchia tornò ad essere comune indipendente.

Nel 1986 venne istituito il parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, di cui dagli inizi Montevecchia è stata sede centrale.