Domenica 19 giugno cade la solennità del Corpus Domini, che chiude il ciclo delle feste del periodo post Pasqua e ricorda il mistero dell’Eucaristia istituita da Gesù nell’Ultima Cena.
La ricorrenza ha le sue origini nella vicenda di una suora di Liegi, che nel 1246 decise di celebrare il mistero dell’Eucaristia in una festa slegata dal clima della Settimana Santa.
Il vescovo, saputa la vicenda, approvò l’idea della giovane e la celebrazione dell’Eucaristia divenne una festa per tutto la regione di Liegi.
In realtà la festa affonda le sue radici nella Gallia belgica e in particolare è legata alle rivelazioni della Beata Giuliana di Retìne.
Nel 1208 la beata Giuliana, priora nel Monastero di Monte Cornelio presso Liegi, vide durante un’estasi il disco lunare risplendente di luce candida, deformato da un lato da una linea rimasta in ombra e capì che la visione significava la Chiesa del suo tempo, che ancora mancava di una solennità in onore del Santissimo Sacramento.
Il padre spirituale della beata, il Canonico di Liegi Giovanni di Lausanne, ottenuto il giudizio favorevole di parecchi teologi in merito alla visione, presentò al vescovo la richiesta di introdurre nella diocesi una festa in onore del Corpus Domini.
La richiesta fu accolta nel 1246 e venne fissata la data del giovedì dopo l’ottava della Trinità.
Nel 1262 salì al soglio pontificio, col nome di Urbano IV, l’ arcidiacono di Liegi e confidente della beata Giuliana, Giacomo Pantaleone e fu in quegli anni che a Bolsena, nel Viterbese, avvenne nel 1263 un particolare miracolo eucaristico.
Si racconta che un prete boemo, in pellegrinaggio verso Roma, si fermò a dir messa a Bolsena ed al momento dell’Eucarestia, nello spezzare l’ostia consacrata, venne pervaso dal dubbio che essa contenesse veramente il corpo di Cristo.
A fugare i dubbi del prete, dall’ostia uscirono alcune gocce di sangue che macchiarono il bianco corporale di lino liturgico, oggi conservato nel Duomo di Orvieto, e alcune pietre dell’altare, tuttora custodite presso la basilica di Santa Cristina.
Venuto a conoscenza dell’accaduto Papa Urbano IV istituì ufficialmente la festa del Corpus Domini, estendendola dalla circoscrizione di Liegi a tutta la cristianità e la data della sua celebrazione fu fissata nel giovedì seguente la prima domenica dopo la Pentecoste.
In seguito la popolarità della festa crebbe grazie al Concilio di Trento, infatti si diffusero le processioni eucaristiche e il culto del Santissimo Sacramento al di fuori della Messa.
In Italia e in altre nazioni il giorno del Copus Domini cade nella seconda domenica dopo Pentecoste, in conformità con le Norme generali per l’ordinamento dell’anno liturgico e del calendario.
Nella riforma del rito ambrosiano, promulgata dall’Arcivescovo di Milano il 20 marzo 2008, la festività è stata riportata al giovedì della II settimana dopo Pentecoste con la possibilità, per ragioni pastorali, di celebrarla anche la domenica successiva.
Numerose diocesi, in Italia, continuano a proporre ai fedeli la Celebrazione e la Processione Eucaristica, a livello diocesano, il giovedì, lasciando per la domenica la Celebrazione e la Processione parrocchiale.
In occasione della solennità del Corpus Domini, dopo la celebrazione della Messa, si porta in processione, racchiusa in un ostensorio, un’ostia consacrata ed esposta alla pubblica adorazione, dove viene adorato Gesù, sempre presente nel Santissimo Sacramento.