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Una donna che fece di tutto per uscire dagli schemi della corte dei reali d’Inghilterra…

Diana Spencer nacque il 1 luglio 1961, a Sandringham, quarta di cinque figli dei Visconti di Althorp, una delle più antiche e blasonate famiglie inglesi, da sempre molto legata ai  reali britannici.

La famiglia di Diana si disgregò dopo la morte dell’erede maschio, John, a poche ore dal parto, infatti  i genitori divorziarono  anche per i tradimenti della madre.

Durante la sua infanzia, la giovane era molto timida e riservata, tuttavia dimostrò una sincera passione per la musica e lo sport, soprattutto danza e nuoto, poi dal 1968 al 1978 Diana si approcciò allo studio, senza risultati particolarmente brillanti e visse anche in Svizzera, in una scuola per ragazze, che insegnava l’etichetta, le buone maniere e il galateo.

In seguito tornò a Londra dalla madre, e visse con delle coinquiline nell’appartamento che le regalarono  per il diciottesimo compleanno e iniziò a lavorare come bambinaia, governante per le sorella Sarah, l’insegnante di danza e l’assistente presso l’asilo Young England, situato in un quartiere di lusso vicino a Westminster.

Nel frattempo l’erede al trono d’Inghilterra, il principe di Galles Carlo, frequentava Sarah e, intorno al 1977, conobbe Diana e spostò ben presto su di lei il suo interesse, tra battute di caccia, partite di polo, serate a teatro e giornate di relax sul panfilo reale Britannia, cui la invitava con assiduità.

Il fidanzamento ufficiale, approvato da Buckingham Palace, avvenne il 24 febbraio 1981, con l’anello di fidanzamento di Diana in oro bianco con uno zaffiro centrale circondato da diamanti, che oggi appartiene alla duchessa di Cambridge, Kate Middleton, mentre sua figlia Lady Charlotte ha ereditato la Diana Spencer  tiara, indossata da sua nonna durante le nozze con Carlo.

Lo stesso matrimonio vide diverse trasgressioni al protocollo reale, si celebrò nella Cattedrale di San Paolo a Londra e non nell’Abbazia di Westminster, perché gli oltre 2000 invitati allo sposalizio del secolo non potevano trovare posto e, durante lo scambio di promesse all’altare, Diana per errore invertì i primi due nomi del principe consorte, ma senza esprimere voto di obbedienza verso di lui. Ben presto Diana ebbe il primogenito William, erede al trono, ma Carlo non fece sentire la sua presenza al fianco della moglie, impegnato nei suoi impegni sociali.

I rapporti, già tesi tra i due coniugi, si rasserenarono con la nascita di Harry, mentre gli obblighi e i doveri reali portavano la coppia in giro per il mondo, per viaggi istituzionali e incontri ufficiali.

Lady Diana e i suoi outfit divennero  iconici, su tutti l’abito rosso di Victor Edelstein, che indossò otto volte, così come l’imitassimo taglio di capelli.

La principessa sosteneva molte cause, anche lontane da quelle istituzionali reali, come la lotta all’AIDS e alla lebbra, le associazioni che difendono gli animali, i senza tetto, i bambini e si schierò contro l’uso delle armi.

Importante fu una sua visita in India presso l’ospizio dei malati terminali voluto da Madre Teresa di Calcutta e l’appoggio alla campagna per la messa al bando delle mine antiuomo.

Tra il 1992 e il 1996 ci fu la separazione e, in seguito, il divorzio tra Carlo e Diana.

La separazione venne  annunciata il 9 dicembre 1992, ma fu solo dopo la famosa intervista a Lady Diana di Martin Bashir, in cui la principessa ammise il suo  astio verso la corona,, che la regina Elisabetta sostenne il divorzio tra il figlio e sua moglie, ufficializzato meno di un anno dopo, il 28 agosto 1996.

Lady Diana morì poco dopo la mezzanotte del 31 agosto 1997 a Parigi, nella galleria dell’Alma, su un auto, guidata dall’autista Henri Paul, dove viaggiava  con il suo nuovo compagno, Dodi Al-Fayed.

Poiché il titolo di Altezza Reale era decaduto con il divorzio, il funerale di Lady Diana si sarebbe dovuto tenere in forma privata, ma la protesta popolare spinse la regina ad acconsentire alle esequie pubbliche.

Decine di migliaia di persone commosse presero parte alla cerimonia, oltre ai personaggi pubblici, mentre divenne  celebre il passaggio all’interno dell’Abbazia di Westminster, quando Elton John intonò Candle in the Wind, la canzone che fu dedicata a Marilyn Monroe per la sua morte, modificata in onore della principessa e fu toccante l’inchino che la regina rivolse al feretro.

Oggi Lady Diana riposa nella tenuta di famiglia, ad Althorp, ma il suo ricordo è vivo in tutto il mondo.