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Dal 14 al 24 luglio arriva a Clusane, sul lago d’Iseo,  la Settimana della Tinca al Forno, un evento imperdibile con protagonista uno dei piatti tipici della provincia di Brescia.

Giunta alla sua 41° edizione, la rassegna vedrà i ristoranti del territorio proporre un menù unificato con tinca al forno con polenta, dessert, caffè, acqua e vino al prezzo fisso di € 25 a persona.

Ad allietare il pubblico ci sarà un ricco palinsesto di musica dal vivo, danze e il tradizionale spettacolo pirotecnico sul lungolago di Clusane.

La tinca è un pesce che popola le acque del lago d’Iseo, e la sua carne molto apprezzata ne fa una specie ittica oggetto d’allevamento.

Da sempre la ricetta della tinca al forno prevede che la tinca venga incisa e riempita con un ripieno asciutto composto da formaggio, pane, sale e prezzemolo.

 Una volta preparata, la tinca deve essere cotta in forno caldo per circa due ore, con poco olio e accompagnata da foglie di alloro, mentre una gustosa polenta accompagna la pietanza.

Clusane, il cui toponimo potrebbe derivare da Clodius o da Chiusa, si trova sulla riva meridionale del Sebino e gli insediamenti di comunità primitive fin dal Paleolitico sono testimoniati da tracce di attività palafitticole e ritrovamenti di punte di freccia e altri reperti.

La zona fu abitata anche dai Romani, come dimostra il ritrovamento di una lapide dedicata al dio Giove, oggi conservata al Museo Maffeiano di Verona, e dai resti di una villa nel centro storico del paese.

La prima menzione dell’abitato risale alla fine dell’XI secolo, quando i fratelli Aliprando e Alberto, appartenenti alla famiglia longobarda dei Mozzi, donarono al monastero di Cluny la loro parte di una cappella dedicata ai santi Gervasio e Protasio presente nel castrum.

Nella prima metà del XII secolo la chiesa dei Santi Gervasio e Protasio dipendeva dal monastero di San Paolo d’Argon,  nel 1144 passò alla pieve di Iseo e il censo annuo era raccolto dal priorato di San Pietro in Lamosa di Provaglio d’Iseo, sotto il cui controllo passò nel 1274.

Nel XIV secolo il comune di Clusane era amministrato dalla Quadra di Iseo e fu allora che nacque la parrocchia, segnalata nel 1410, e all’esterno del borgo fortificato venne edificato il castello detto del Carmagnola , ad opera della famiglia iseana degli Oldofredi.

Fuori dalle mura, vicino al piccolo porto, c’erano le case dei pescatori.

Nel 1517 la famiglia Sala, allora feudataria del castello del Carmagnola, costruì una chiesa dedicata a san Rocco nella zona della Ponta. La chiesa parrocchiale fu ingrandita nel corso dei secoli, fino all’Ottocento, quando vennero aggiunte le due navate laterali, ma nel 1935 fu definitivamente abbandonata in seguito al completamento della nuova chiesa dedicata a Cristo Re ed oggi l’edificio, completamente restaurato, è adibito ad auditorium.

La fisionomia del paese cambiò nei primi anni del Novecento, quando venne  aperto sulla riva del lago l’opificio della filanda Pirola e fu costruita la strada provinciale Iseo-Paratico.

Si affermarono inoltre nuove idee che trasformarono i pescatori in ristoratori grazie alla capacità di cucinare il pesce di lago, in particolare la tinca, pescata soprattutto nella zona a lago detta della Foppa, di fronte al paese.