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Tornano con l’estate i grandi eventi enogastronomici a Parco Catene a Marghera, in provincia di Venezia, con dal 14 al 17 luglio il primo  Arrosticini & Beer Festival, dedicato a due delle specialità italiane per eccellenza, arrosticini abruzzesi e birre artigianali, che sono un’accoppiata semplice e al tempo stesso incredibilmente perfetta.

Il festival va in scena giovedì 14 e venerdì 15 dalle 18, mentre sabato 16 e domenica 17 la festa inizierà dalle 11.

L’ingresso è gratuito è non è necessaria la prenotazione telefonica data l’elevata disponibilità di tavoli e coperti.

Durante la giornata il pubblico potrà gustare arrosticini abruzzesi e altre specialità enogastronomiche, gustare birre selezionate, oppure rilassarsi nell’area relax con tavoli.

Con il toponimo Marghera era indicata una piccola borgata, composta di poche case, una chiesa e alcuni magazzini, nell’attuale zona di San Giuliano di Mestre, che un luogo di sosta per le merci dirette da e per Venezia, lungo il Canal Salso.

Nel 1805 l’impero asburgico rase al suolo il villaggio ed edificò un grande complesso difensivo mantenendo il nome di Forte Marghera, che fu nel 1920 fonte di ispirazione per la scelta del quartiere residenziale con annessa zona industriale.

Le origini dell’insediamento industriale risalgono al periodo della prima guerra mondiale e del seguente dopoguerra, con l’edificazione di insediamenti produttivi, metallurgici, chimici e petroliferi sul margine della laguna

A partire dagli anni Trenta, si sviluppò l’industria metallurgica e dei materiali non ferrosi e venne realizzato un grande impianto per la produzione dell’ammoniaca sintetica per concimi azotati, a cui si aggiunsero stabilimenti alimentari.

Gli stabilimenti industriali, che furono colpiti durante i bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale, furono nel secondo dopoguerra, quando venne pianificato l’ampliamento della zona industriale nell’area oggi chiamata Penisola della Chimica.

Con gli anni Sessanta nell’area si contavano 200 aziende, circa 35.000 addetti e oltre 7 milioni di tonnellate/anno di merci in transito per il porto industriale.

In quegli stessi anni si approntarono i piani per la realizzazione di una terza zona industriale, a sud della Penisola della Chimica, di superficie doppia di quella impiegata dagli stabilimenti.

Tale disposizione non fu realizzata concretamente , se non per alcuni insediamenti in località Fusina, a causa della ridotta espansione industriale negli anni Sessanta e Settanta .

Negli ultimi decenni, pur essendo mutati gli assetti societari delle grandi imprese di Marghera, hanno proseguito la propria attività le società legate alla lavorazione del petrolio e dei suoi derivati, dei fertilizzanti, dei metalli e dei prodotti chimici.