Da sabato 9 luglio alle 5, dalla spiaggia di Hendaye affacciata sull’oceano Atlantico, l’aronese Laura Trentani ha inizio alla sua sfida, quella di percorrere tutti i Pirenei francesi, sul tracciato del GR10, per 850 Km sino all’arrivo fissato Banyuls sur mer sulle coste del Mediterraneo in 12 giorni.
Una prova che la vede come protagonista nella variante ovest-est del famoso tracciato sul quale si corre la Transpyrenea, la corsa in montagna più lunga del mondo con un dislivello complessivi di 60.000 metri, il cui record di percorrenza appartiene al francese Thierry Corbarieu che nel 2018 è giunto al traguardo in 12 giorni e 10 ore.
“Il viaggio in realtà è iniziato già mercoledì sera con 800 km di auto e altrettanti di treno per raggiungere Hendaye“ ha detto Trentani “Cercherò di aggiornare costantemente i miei social benché non sia proprio il mio forte, perché questa volta il progetto richiede anche da parte mia la massima condivisione. La mia sfida “Io corro per una scatola di fagioli” nasce, infatti, da un sogno per un altro sogno. La condivisione della mia ormai prossima avventura sui Pirenei francesi vuole così richiamare l’attenzione su un progetto ben più grande e più meritevole della mia sfida: un piccolo villaggio, dove i bambini sorridono nonostante abbiano molto poco”.
La sua impresa infatti è legata a Misheni na Ukarimu, l’associazione Onlus che da diversi anni porta avanti numerosi progetti a Mida in Kenya e dove, grazie ai fondi raccolti in questa avventura, si accinge ad avviare e rendere operativo un ambulatorio medico.
Per sostenere Trentani e contribuire al progetto benefico ci si può collegarsi al sito www.missionecarita.it e donare anche solo 1 Euro, il costo appunto di una scatola di fagioli, alimento fondamentale nella dieta dei bimbi della scuola.
Trentani affronta il percorso in solitaria e in totale autosufficienza, come ha spiegato “Tutti i pacchi con i rifornimenti e i cambi che ho spedito dall’Italia per gestire autonomamente l’impresa sono giunti a destinazione. Questa volta ho alzato ancora l’asticella, forse troppo? Come sempre lo scoprirò solo lungo il percorso. Ora non mi rimane che riposare come si deve e poi godermi il viaggio, stringendo i denti quando sarà necessario, mantenendo sempre una giusta dose di paura e attenzione ai particolari e non dimenticando mai un po’ di sana autoironia. In molti mi hanno chiesto perché il numero 12 sul mio pettorale. Non è un richiamo al mio obiettivo, come si potrebbe pensare, ma corrisponde al numero di cani con cui ho avuto ed ho la gioia di vivere e che insieme con me, se la fortuna sarà dalla nostra parte, taglieranno il traguardo”.
L’impresa di Trentani può essere seguita sul suo profilo Facebook, dove pubblica quotidianamente gli aggiornamenti.