William Blake

William Blake, poeta, pittore e incisore di grandissimo talento, creò opere di sorprendente immaginazione, dove riuscì a trasferire nel mondo reale le sue visioni spirituali.

Blake nacque  il 28 novembre 1757 a Londra, nel quartiere di Soho, il padre James  era commerciante di maglieria, fu soprattutto  la madre Catherine a occuparsi della sua educazione, notando il suo precoce talento per l’arte.

All’età di dieci anni William iniziò a frequentare la scuola di disegno di Henry Pars nello Strand e face un apprendistato come incisore nello studio di uno degli artisti più noti nel suo campo, William Ryland.

Il rapporto di Blake con il maestro fu conflittuale e nel 1783 entrò in un altro studio, quello di James Basire.

Di carattere introverso, William non andava molto d’accordo con i compagni e questo motivo lo portò a passare molto tempo in solitudine, chiuso nell’Abbazia di Westminster, lavorando a schizzi preparatori per illustrazioni destinate a libri d’antiquaria, lì nacque la sua grande passione per l’arte medievale.

Nel 1779 terminò il suo apprendistato con Basire e l’8 ottobre dello stesso anno si iscrisse presso la scuola d’arte più prestigiosa d’Inghilterra, la Royal Academy of Arts, ma la sua esperienza fu breve ed infelice, segnata dall’ostilità nei confronti di Sir Joshua Reynolds, preside dell’Accademia, anche se coltivò importanti amicizie fra gli studenti.

Un anno dopo un acquarello di Blake venne esposto al pubblico nelle sale della Royal Academy e cominciò a ricevere le prime commissioni come incisore.

Il 18 agosto 1782, nonostante il parere contrario del padre, William sposò Catherine Boucher, primogenita di un fioraio ambulante.

Grazie all’aiuto del marito Catherine imparò a scrivere e leggere e, anche se i due non ebbero figli, vissero un’unione molte felice,  la donna aiutò il marito nelle varie fasi del suo lavoro come editore.

Nel 1783 Blake pubblicò il suo primo libro illustrato, Schizzi poetici e un anno dopo, dopo la morte del padre, divenne editore e commerciante di stampe, ma l’impresa fallì.

In questi anni ospitò in casa il fratello minore Robert ma nel febbraio del 1787, a soli diciannove anni, il giovane  morì di tisi.

L’obiettivo di Blake divenne quello di combinare testi poetici ed illustrazioni sulla medesima lastra, elaborando un nuovo metodo di stampa che rendesse possibile l’operazione, detto stampa miniata ed il primo esempio è costituito dalla raccolta poetica Canti dell’innocenza terminata nel 1789 e nel 1794 pubblicò i Canti dell’esperienza.

Fra queste due raccolte poetiche si collocò il più importante fra i lavori in prosa di Blake, Il matrimonio del Cielo e dell’Inferno, pubblicato nel 1793 come libro miniato.

Blake realizzò poi una serie di monotipi conosciuti generalmente con il nome di grandi stampe a colori. Con vari soggetti ispirati alla Bibbia, a William Shakespeare e a Milton.

Purtroppo le opere non ebbero il successo sperato e l’artista faticò a guadagnarsi da vivere come incisore, ma divenne noto quando nel 1795 l’amico Flaxman lo presentò a Thomas Butts, funzionario pubblico, che  per i vent’anni successivi fu il suo mecenate.

Nel 1809 Blake allestì una mostra nella casa natale che però non fu un successo e nel 1818 incontrò John Linnell, ritrattista e paesaggista di discreto successo.

Proprio grazie a Linnell l’ultimo decennio della vita di  Blake fu un periodo sereno e produttivo, senza più l’assillo di problemi economici.

A partire dal 1821 iniziò a lavorare alle tavole per Il libro di Giobbe e per la Divina Commedia di Dante Alighieri.

L’ultimo grande libro miniato di Blake fu Gerusalemme, realizzato tra il 1804 ed il 1820.

Malato da tempo il poeta morì il 12 agosto 1827, a sessantanove anni.