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L’ultima guerra di Mario Schifano 1988-1998 è la mostra presso il Castello Gamba-Museo di arte moderna e contemporanea della Regione autonoma Valle d’Aosta, a Chàtillon, che omaggia un  grande protagonista della pittura del Novecento fino al 25 settembre.

Schifano è una delle presenze più importanti nella collezione permanente del Museo con Calore locale, Collinare, Per vedere, Orizzontale e Vista interrotta,  opere che furono  il frutto di un periodo di residenza del pittore in Valle D’Aosta tra il febbraio e il marzo del 1988 e che sono  presentate in mostra con un allestimento inedito, in rapporto con il paesaggio che le ha ispirate.

L’artista lavorò in un’ala dell’antico priorato di Saint-Bénin producendo decine e decine di quadri, insieme a opere su carta, poi esposte alla Tour Fromage nella mostra Mario Schifano. Verde fisico, svoltasi dal 30 aprile al 24 luglio del 1988.

La mostra L’ultima guerra di Mario Schifano 1988-1998  è nata da un progetto di Casa Testori, curata da Davide Dall’Ombra, per approfondire gli ultimi straordinari anni del percorso di Schifano, fino alla morte del 1998.

Un decennio dove  l’artista visse una guerra con la pittura stessa, ma anche  con le proprie dipendenze e ossessioni, anni segnati dalla consueta e inarrestabile urgenza creativa.

Le grandi opere in mostra, sono introdotte da un video, curato da Casa Testori, che racconta la nascita di Chimera, l’opera realizzata da Schifano durante la performance di una sola notte a Firenze, nel 1985, che è un momento cardine per comprendere la forza del gesto pittorico di Schifano e il legame con l’archeologia, fondamentale per la sua formazione e anche nelle tele valdostane.

La rielaborazione pittorica delle immagini televisive si affiancò a quella fotografica, infatti Schifano mandava a stampare decine di rullini al giorno, con foto scattate agli schermi TV che vennero coinvolte in un processo divorante e germinativo insieme.

In mostra vengono presentate quattro grandi composizioni in pannello incorniciate in plexiglass coposte da oltre 1300 fotografie 10×15 cm ritoccate ad olio e pennarello, realizzate tra la fine degli anni Ottanta e il principio degli anni Novanta

Scopo dell’evento è anche festeggiare gli 80 anni di una personalità chiava per la vicenda di Schifano come Emilio Mazzoli, tra i più importanti galleristi italiani, suo sostenitore in quegli anni, che ha messo a disposizione del Castello Gamba, grazie al rapporto di collaborazione e stima con Casa Testori, le opere di Schifano presentate e sarà eccezionalmente in mostra con il suo doppio ritratto, mai esposto prima d’ora, eseguito da Schifano tra il 1994 e il 1995.

L’altana del castello è dedicata alla ricostruzione, attraverso opere, documenti, immagini e testimonianze inedite, della vicenda della residenza di Schifano ad Aosta nel 1988, grazie al ritrovamento di un’inedita selezione fotografica della mostra e alle bellissime foto di Schifano al lavoro nel suo studio.

Infatti la vicende di Schifano si inserisce in un momento culturale vivacissimo della Valle d’Aosta, con l’istituzione dell’Ufficio Mostre della Regione nel 1986 e una particolare attenzione alle attività espositive di carattere internazionale grazie a critici d’arte come Janus, alias Roberto Gianoglio,  che portarono alla realizzazione di eventi espositivi originali, spesso di taglio monografico, con decine di mostre l’anno, tra il 1986 e il 1995.

Gli artisti erano  invitati ad esporre i loro lavori, per condividerli con la collettività, e le mostre permisero anche un arricchimento delle collezioni della Regione, come dimostra la collana Fabbri Valle d’Aosta Cultura, presentata nella sala del Museo Gamba dedicata alle committenze della Valle.