WalterScott

Sir Walter Scott, noto come Barone Scott, nacque in Scozia, ad Edimburgo, il 15 agosto 1771 in una famiglia della borghesia.

Il padre era  un avvocato, con interessi negli studi storici e di teologia, mentre  sua madre Anne Rutherford, figlia di un professore di medicina dell’Università di Edimburgo, era  una donna dal gusto molto  raffinato.

Poco dopo la sua nascita Walter fu vittima della poliomelite, che lo costrinse a trascorrere gran parte della sua infanzia in una fattoria scozzese, in piena campagna, nella regione del Border.

Qui lo scrittore scozzese apprese storie e tradizioni risalenti al medioevo scozzese, che faranno da sfondo alla sua futura produzione letteraria, oltre ai racconti dell’ultima insurrezione nazionale, con la battaglia di Culloden del 1746.

Nel 1775 Walter tornò ad Edimburgo, per poi trasferirsi presso la cittadina di Bath, famosa per le sue terme.

Tornato nella capitale scozzese, nel 1778, fu introdotto agli studi dal padre, attraverso alcuni insegnamenti privati, in vista dell’iscrizione alla prestigiosa Royal High School.

Trasferitosi a Kelso, da una zia, Walter frequentò la Scuola di Grammatica, dove conobbe l’illustratore, James Ballantyne e  nel 1783 cominciò a studiare legge presso l’Università di Edimburgo.

Dal 1789 al 1792 fece pratica nello studio paterno, pur portando avanti mille altri interessi, soprattutto letterari, come la passione per gli studi storici e per la mitologia tradizionale, e divenne amico del poeta Thomas Blacklock, noto come l’autore del Ciclo di Ossian, e del leggendario Robert Burns.

Dopo la laurea, che conseguì nel 1792, cominciò da avvocato ad esercitare la professione, impegna dosi nello studio del tedesco, per comprendere l’opera di Goethe e di alcuni altri letterati.

È in questo periodo che Walter iniziò i suoi viaggi, alla ricerca di terre poco visitate e spesso abbandonate, come nel nord estremo della Scozia, nelle Highlands, sulla scia di vecchie ballate della tradizione.

Nel 1797 lo scrittore sposò Margaret Charlotte Charpentier, da cui ebbe  ben cinque figli.

I primi riconoscimenti arrivarono  con la pubblicazione di una raccolta di canzoni e ballate popolari, La poesia del confine scozzese, del 1802 e 1803, ma il successo arrivò grazie al poemetto narrativo I lai dell’ultimo menestrello, del 1805, cui seguirono Marmion, del 1808, La donna del lago, del 1810, e Il signore delle isole del 1815.

La pubblicazione del primo romanzo storico di Scott, Waverley,  nel 1814 segnò l’inizio di una grande carriera, accolta da un immediato successo di critica e pubblico.

Scott scoprì il romanzo storico rinnovando, con una verve narrativa ineguagliata a quel tempo, il periodo medievale e, soprattutto, il passato scozzese, come in Guy Mannering del 1815, I puritani di Scozia uscito l’anno dopo e La sposa di Lammermoor del 1819.

Nel 1820 lo scrittore fu nominato baronetto, dopo aver pubblicato una serie sterminata di opere di stampo storico e romanzesco di grande successo ma, poco dopo la nomina, fu  coinvolto nel fallimento dei suoi editori.

Sempre in quell’anno uscì Ivanhoe, ad oggi una delle sue opere più lette e, anche, tra le più musicate dai migliori compositori di sempre.

Nei suoi ultimi lavori lo scrittore si concentrò sulle fasce più umili della società scozzese con The Chronicles of the Canongate, oltre a pubblicare il poema epico Vita di Napoleone nel 1827.

Sir Walter Scott morì il 21 settembre 1832 ad Abbotsford, a 61 anni.