eusebio

Uno dei simboli del calcio portoghese nel mondo…

Eusébio da Silva Ferreira, semplicemente Eusebio, nacque a Lourenço Marques, capitale della colonia portoghese del Mozambico, il 25 gennaio 1942 da padre angolano, Laurindo António da Silva Ferreira, e dalla mozambicana Elisa Anissabeni, quarto figlio di quest’ultima.

Fin da piccolo Eusebio era un fenomeno con il pallone, e cominciò a giocare in una squadra amatoriale chiamata Os Brasileiros (I Brasiliani), formata dai suoi amici in onore della nazionale brasiliana.

Eusebio era molto povero e non aveva  nemmeno la possibilità di comprare un pallone vero, infatti  i palloni da calcio che usava per giocare erano composti calzini e giornali.

In seguito cercò di entrare insieme ad altri suoi amici nel Grupo Desportivo de Lourenço de Marques, società cittadina affiliata a quella del Benfica, ma fu respinto.

Provò allo Sporting Lourenço Marques che lo accettò, dove fu allenato dall’ex portiere della nazionale italiana Ugo Amoretti, che lo presentò, senza successo, alla Juventus, al Torino, al Genoa e alla Sampdoria.

Arrivato in prima squadra nella società della sua città, Eusebio vinse il campionato provinciale del Mozambico e il campionato distrettuale di Lourenço Marques  nel 1960 con 42 presenze e 77 gol, alla media di 1,83 reti a partita.

Subito dopo il Benfica chiese di acquistare Eusebio per 350.000 scudi, innescando una faida con lo Sporting Lisbona, che voleva  quel 18enne così forte, a seguito anche di un accordo con la società proprietaria del cartellino.

Ma non avendo offerto un contratto a Eusebio, che avrebbe dovuto trasferirsi a Lisbona senza una retribuzione, il calciatore decise per il Benfica, che gli offrì da subito un contratto da professionista.

Nei 15 anni per il Benfuca, dal 1960 al 1975, la Pantera Nera, come era stato soprannominato, mise a segno la bellezza di 473 gol in 440 partite ufficiali e vinse 11 volte il campionato, 5 coppe portoghesi e una  Coppa dei Campioni nel 1962.

Memorabile poi la finale di Coppa Campioni, persa dal Benfica contro il Milan per 2-1 nel 1963, dove al gol di Eusebio rispose una doppietta di Altafini, che portò la coppa in Italia.

Fu il capocannoniere della Coppa Campioni nel 1965, nel 1966 e nel 1968 e vinse il titolo di miglior marcatore del campionato portoghese in sette occasioni (1964, 1965, 1966, 1967, 1968, 1970, 1973), record tutt’oggi mantenuto, ed è stato il primo calciatore a vincere la Scarpa d’oro, raggiungibile da chi fa più gol in una sola stagione tra tutte le competizioni ufficiali,  nel 1968.

Eusebio in seguitò gioco per squadre come Boston Minutemen, Monterrey, Toronto Metros, Quicksilvers e Nwe Yersey Americans, oltre a un ritorno in Portogallo con la maglia del Beira Mar.

Lasciò il calcio nel 1978 ed entrò ufficialmente a far parte del comitato tecnico della Nazionale portoghese.

Proprio con la nazionale portoghese  Eusebio fu il protagonista del Mondiale 1966 in cui la nazionale sfiora il titolo, finendo al terzo posto e un grande rimpianto per quella semifinale persa con l’Inghilterra, ma rimase il capocannoniere di quella competizione con 9 reti.

Eusebio mori il 5 gennaio 2014, a 72 anni,  a causa di un arresto cardiaco dovuto ad un ictus.