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Il Teatro Alfieri di Torino ha vissuto numerose peripezie nel corso della sua storia, ma al tempo stesso è uno dei centri culturali più prestigiosi della città.

La storia dell’Alfieri cominciò nel 1855, quando venne edificato partendo da un progetto dell’architetto  Lorenzo Panizza e di suo figlio Barnaba.

Inizialmente il teatro era usato per una serie di rappresentazioni liriche ed equestri, grazie ai suoi ampi spazi interni ed alla sua notevole capienza, infatti al suo interno poteva ospitare quasi 2000 spettatori.

Quando il 5 gennaio 1858 un incendio distrusse l’Alfieri si decise subito di ricostruirlo, ma si dovette aspettare fino al 1860 per la nuova inaugurazione.

Negli anni successivi il complesso fu coinvolto in due incendi meno gravi,  che costrinsero Barnaba Panizza a progettare un nuova facciata del teatro e ridisegnò anche la sala.

Ma nel 1927 un altro terribile incendio distrusse nuovamente il teatro e ancora una volta furono seguiti i progetti originali per la sua ricostruzione.

Il periodo della Seconda Guerra Mondiale segnò profondamente il teatro, infatti due bombardamenti  lo danneggiarono pesantemente nel 1942.

Da quel momento l’Alfieri fu inutilizzato fino al 1949, quando cominciarono  i lavori di ristrutturazione, che continuarono a seguire i progetti iniziali dell’edificio.

L’interno subì tuttavia delle modifiche, infatti venne dotato di un’ampia platea e due gallerie, riducendone la capienza totale a quella attuale di 1500 posti.

Gli anni del dopoguerra videro  una svolta importante per il teatro, grazie a Giuseppe Erba straordinario impresario teatrale torinese che con le sue eccentricità e le idee fuori dal comune segnarono il successo dell’Alfieri.

L’originalità delle sue idee si notò già dal primo spettacolo che scelse dato che, invece di debuttare con una opera lirica, Erba sfidò la sorte organizzando uno spettacolo sul ghiaccio, che ebbe un enorme successo.

La scelta più originale di Erba fu però un’altra, infatti decise di partire per la Norvegia e comprare un’enorme balena imbalsamata da sfruttare nei suoi spettacoli, idea che attirò moltissimi spettatori.

Dagli anni Cinquanta gli spettacoli dell’Alfieri videro esibizioni di eccezionali interpreti del jazz come Louis Armstrong e Duke Ellington, oltre alla collaborazione tra Giuseppe Erba e Vittorio Gassman, che si esibì sul palco del teatro in una storica interpretazione dell’Otello di Shakespeare.

Con il boom economico il teatro scoprì anche la formula della rivista e dell’operetta, grazie ad artisti del calibro di Ugo Tognazzi, Wanda Osiris, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, Giorgio Gaber, Gigi Proietti e tanti altri ancora.

Il Teatro Alfieri di Torino continua ancora oggi ad essere un centro culturale di riferimento per la città.

Ogni anno, la Compagnia Torino Spettacoli inserisce nel proprio cartellone tre calendari a cui si deve fare attenzione, perché sono tutte selezioni di ottima qualità.

Il primo è Fiore all’Occhiello, che propone una selezione di commedie brillanti, musical e prove d’attore dalle migliori produzioni del panorama nazionale,  per offrire momenti lievi e liberatori, accanto a occasioni di ripiegamento interiore, individuati secondo il criterio essenziale della qualità. In questa sezione ci sono le migliori proposte in circolazione per passare una serata a teatro.

La seconda è il Festival dell’Operetta, che è un programma nato apposta per celebrare il rapporto tra Torino Spettacoli e la piccola lirica.

Infine c’è la Grande Prosa, il calendario del teatro di prosa, per chi ama esplorare a fondo tutte le potenzialità dell’arte teatrale e della sua espressività.