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Quando, ad aprile, era stata annunciata la chiusura del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, molto l’avevano dato per finito, ma adesso l’attività espositiva del centro, unico in Italia per patrimonio e proposte, riprende dal 22 ottobre a Villa Ghirlanda con due mostre..

La prima è Paesaggio dopo paesaggio, con oltre 100 fotografie di 6 artisti, Andrea Botto, Claudio Gobbi, Stefano Graziani, Giovanni Hänninen, Sabrina Ragucci, Filippo Romano.

Curata da Matteo Balduzzi, l’esposizione, visitabile fino al 29 gennaio 2023, si inserisce nel filone della fotografia di paesaggio, tema significativo per il museo e ben rappresentato nelle sue collezioni.

Gli artisti in mostra, nati tra la metà degli anni Sessanta e Settanta, appartengono a una generazione che si è formata in continuità con la tradizione della fotografia italiana di paesaggio, ma che ne ha poi esplorato pratiche e linguaggi osservando l’evoluzione del contesto internazionale.

I loro scatti, acquisiti nel 2021 grazie al bando Strategia Fotografia promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del ministero della Cultura, saranno esposti al pubblico per la prima volta.

Invece il secondo progetto consiste in un’opera di Cosimo Veneziano, Biomega Multiverso, esposta con la curatela di Lisa Parola e in mostra fino al 27 novembre.

L’opera, acquisita dal museo al termine di un progetto realizzato nell’ambito della VII edizione dell’Italian Council e promosso da Fondazione Sardi Per l’Arte e l’Associazione Arteco di Torino, consiste in un’installazione composta da serigrafie e ricami su tessuto, esito di un progetto transdisciplinare sulla biotecnologia agroalimentare avviato dall’artista nel 2016 sul rapporto tra coltivazione, globalizzazione, consumo e marketing.

Il biennio 2023-2024, ventesimo di fondazione del Museo e quarantesimo del grande progetto Viaggio in Italia, ideato da Luigi Ghirri e custodito da MuFoCo, verrà  vissuto con nuove collaborazioni e progetti.

Il programma del MuFoCo, e i conseguenti appuntamenti fisici e virtuali dei prossimi mesi, seguiranno le linee guida che hanno determinato la fortuna del museo, cercando di definire il significato di che cosa è un museo, comprendere come cambia la fotografia nella società e riflettere su cosa significhi essere contemporanei oggi, sperimentando la partecipazione diretta attraverso progetti di arte pubblica e consolidando la sua prestigiosa esperienza espositiva.

Grazie a un patrimonio fotografico enorme, con 2 milioni di fotografie dal secondo dopoguerra a oggi che comprendono opere di oltre 1000 autori italiani ed europei, incluso il fondo sul paesaggio ideato da Ghirri, quello sull’eredità industriale italiana di Gabriele Basilico, quello di Lanfranco Colombo dedicato alla sperimentazione artistica, gli scatti fotogiornalistici di Federico Patellani e il fondo dell’agenzia fotografia nazionale Grazia Neri, donato dalla celebre fondatrice, il museo è uno dei più noti del Milanese e della Lombardia.