Uno dei simboli del Lago Maggiore e del Piemonte…
Su una collina, non molto lontano da Arona, si trova il Sacro Monte di San Carlo, che venne progettato in seguito alla canonizzazione dell’Arcivescovo Borromeo, avvenuta nel 1610.
L’idea iniziale prevedeva la costruzione di quindici cappelle, della Chiesa e del Colosso raffigurante San Carlo e godette dell’indispensabile appoggio del cardinal Federico Borromeo, cugino di san Carlo e suo successore alla guida della diocesi di sant’Ambrogio.
I lavori iniziarono nel 1630 ma per vedere completato parte del progetto, a causa di vicende belliche, carestie ed epidemie,si dovette aspettare il 1698 con la realizzazione della colossale statua di San Carlo su un disegno di Giovan Battista Crespi, detto il Cerano.
La costruzione richiese 84 anni di lavoro e il complesso delle cappelle invece non fu mai ultimato e di quelle previste nel progetto originario, ne sono pervenute solo tre.
L’attrazione principale del Colle è senza dubbio il San Carlone, realizzato dagli scultori Siro Zanella di Pavia e Bernardo Falconi di Lugano.
Due secoli più tardi, progettata da Frédéric Auguste Bartholdi e realizzata da Gustave Eiffel, fu assemblata a New York la Statua della libertà, oggi uno dei simboli della metropoli americana e le fonti di ispirazione per il progetto furono il Colosso di Rodi, conosciuto solo nei racconti dell’antichità, e il Colosso di San Carlo Borromeo di Arona, le cui dimensioni risultano circa dimezzate rispetto alla statua statunitense.
Inizialmente la statua doveva essere in marmo, ma si ripiegò su una statua cava rivestita di lastre di rame, che non impedì che il conto finale salisse a un milione e 200mila lire milanesi dell’epoca, un’enormità.
L’ossatura interna è costituita da una colonna di blocchi di pietra, l’indice della mano è lungo 1,95 metri, la mano è larga 1,45 metri, il breviario è alto 4,20 metri.
L’interno del Sancarlone, è visitabile, infatti vi sono due scalette che portano in diversi punti della testa, dove possono stare fino a 6 persone.
La salita avviene a turni e i visitatori possono così salire, pochi per volta, ad affacciarsi dalle finestre della statua dove il panorama sul lago dal naso, dalle orecchie e dagli occhi del Santo è uno spettacolo unico ed affascinante.
Sul piazzale del San Carlone si affaccia il grande collegio De Filippi, già seminario di San Carlo, costruito su disegno del Richini fra il 1620 e il 1643, con la chiesa di San Carlo che sull’altare maggiore conserva una tela di Giulio Cesare Procaccini raffigurante il santo.
Dietro l’altare maggiore è ricostruita la camera di san Carlo che si trovava nella rocca prima della distruzione voluta da Napoleone nel 1800.
Terminata la visita, si può proseguire la salita lungo questa strada, giungendo presso due frazioni collinari di Arona, Montrigiasco e Dagnente.