Primo piano dello scrittore Kurt Vonnegut

Lo scrittore che unì nel secondo Novecento la fantascienza alla satira…

Kurt Vonnegut nacque ad Indianapolis, nello stato dell’Indiana l’11 novembre 1922, da una famiglia di origine tedesca, che dopo la prima guerra mondiale si era trasferita in America, ma che ben presto dovette  fare i conti con la Grande Depressione del 1929, quando Kurt aveva  solo sette anni.

Il padre dello scrittore, Kurt senior, architetto di successo, a causa della crisi, perse tutto il suo patrimonio e la madre, Edith Sophia Lieber, dovette lottare per aiutare il marito e i tre figli.

Tuttavia il tracollo economico prima gettò nella depressione il padre di Kurt e poi condusse alla scomparsa della madre, che una notte ingerì volontariamente una dose eccessiva di sonniferi.

Nel 1943, dopo aver abbandonato la facoltà di biochimica alla Cornell University di Ithaca, Kurt decise di arruolarsi come volontario nell’esercito, durante la seconda guerra mondiale e fu inviato nel gruppo esploratori.

Lo scrittore nel 1944 fu fatto prigioniero dai tedeschi e trasferito nella città di Dresda e era ancora lì quando la città fu  rasa al suolo dai bombardamenti alleati e oltre 130.000 persone persero  la vita.

Questa esperienza segna per sempre la vita di Kurt, che in molti dei suoi racconti rivisse  le brutture della guerra e l’orrore dei corpi carbonizzati.

Tornato negli Stati Uniti, sposò una compagna di scuola, Jane Marie Cox, da cui ebbe ha due figli mentre studiava antropologia all’Università di Chicago, città dove visse per anni in una zona al margini del ghetto nero.

In questo periodo e fino al 1951, quando decise di mollare tutto per dedicarsi alla letteratura, lavorò come pubblicitario alla General Electric Company, poi si trasferì a Cape Cod, nel Massachusetts, dove scrisse Player Piano, pubblicato nel 1952, un romanzo di fantascienza distopica su una società in preda al dominio della tecnologia, con tanto di ripercussioni oniriche satiriche.

Il libro però non ebbe alcun successo e così, a causa anche di una famiglia numerosa da mantenere, l’autore cominciò a dedicarsi alla scrittura di racconti rosa,  pubblicate sulle riviste destinate ad un pubblico femminile.

A cavallo tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta Vonnegut pubblicò Le sirene di Titano e Ghiaccio Nove, dove usava la fantascienza  come sfondo per affrontare altre questioni di importanza civile o religiosa.

Nel 1969 uscì il suo romanzo più celebre, Mattatoio N.5, in cui affrontò il  bombardamento della città di Dresda dal punto di vista di Billy Pilgrim, suo alter ego in un mondo  in cui il tempo cronologico è volutamente sfasato.

Subito dopo decise di abbandonare il genere fantascientifico per scrivere romanzi satirici, come Signor Rosewater e La colazione dei campioni.

Dopo essersi separato dalla moglie nel 1971 si trasferì a New York, dove sposò la fotografa Jill Krementz nel 1979, iniziò ad insegnare all’Università di Harvard e fu nominato membro della American Academy and Institute of Arts and Letters.

Separatosi nel 1991 anche dalla seconda moglie, passò gli ultimi anni della sua vita dedicandosi alla scrittura di numerosi saggi contro la guerra in Iraq.

Kurt Vonnegut morì l’11 aprile 2007 a New York, all’età di 84 anni a causa di un incidente domestico e nel novembre 2010 la sua città natale, Indianapolis, inaugurò la Kurt Vonnegut Memorial Library, una biblioteca dedicata allo scrittore.