IL VILLAGGIO DI NATALE banner FB 2 scaled

Ci sarà l’immancabile casa di Babbo Natale, oltre a spettacoli di musica e intrattenimento all’interno di Villa Fabbricotti a Livorno, che è stata scelta come sede per la sesta edizione del villaggio di Natale dalla Pro Loco Livorno con l’inaugurazione  prevista per il 19 novembre mentre la chiusura per il 6 gennaio.

Gli stand e la casa di Babbo Natale saranno allestiti dal lato del chioschino della villa, che ha una storia molto particolare.

Infatti Villa Fabbricotti venne per volontà di Ferdinando de’ Medici, come residenza extraurbana.
Dopo vari passaggi, Bernardo Fabbricotti, nel 1881 acquistò la villa  da Tommaso Lloyd, dette inizio a vari lavori di ampliamento, trasformandola secondo il progetto dell’architetto Vincenzo Micheli, che si occupò anche della sistemazione del grande parco.

In origine, l’accesso alla villa avveniva con l’ingresso monumentale di Via Roma, affiancato dalle scuderie e dalle casette della servitù.

Successivamente gli ingressi che introducevano solennemente alla villa divennero quelli di piazza Roma, ora piazza Matteotti, e di Viale della Libertà, coi loro cancelli, sormontati da vasi di marmo, tra viali lussureggianti circondati da prati fioriti alla cui manutenzione erano addetti i giardinieri che si occupavano anche della serra e del vivaio.

Tra le piante presenti ci sono pini, lecci, tigli, platani, palme, magnolie, eucalipti, cedri, ficus e cipressi ed un rarissimo esemplare di sequoia.

Per lo svago della famiglia furono costruiti una grandiosa cavallerizza ed un teatrino, con annessa pista di pattinaggio, mentre il parco fu ornato di statue e di busti per onorare personalità insigni e momenti storici.

Nel 1936 i Fabbricotti cedettero la proprietà al Comune di Livorno, che comprendeva la villa, due case coloniche, l’alta torre ad uso di deposito dell’acqua, demolita negli anni Sessanta,  con gli annessi e il vasto parco, esteso per circa 27 ettari, poi drasticamente ridotto per fare spazio al nuovo quartiere circostante.

Durante la seconda guerra, la villa fu sede del comando tedesco e poi di quello americano e subì ingenti danni ed oggi i suoi locali ospitano la Biblioteca Labronica.

L’esterno è caratterizzato da ampi finestroni a tutto sesto che alleggeriscono la cortina muraria, mentre l’interno si articola attorno ad uno scalone monumentale a doppia rampa.

Al primo piano è collocata la scultura Madre educatrice  di Paolo Emilio Demi che fu ospitata nella chiesa del Soccorso e nel 1865 fu trasportata nell’Asilo Grabau e nel 1950, dopo essere stata dotata di un nuovo piedistallo, fu spostata nella Villa Fabbricotti.

Anche nel parco della villa si trovano varie opere scultoree, come il monumento a Alfredo Jeri, di Antonio Vinciguerra e dal distrutto Palazzo Balbiani, in via Grande, provengono i sei busti dei granduchi di Toscana, che un tempo adornavano la facciata del palazzo.

Qui fu collocata anche la statua di Giovanni Fattori che, in origine, si innalzava tra piazza della Repubblica e il Cisternino,  realizzata nel 1925 da Valmore Gemignani che, nel dopoguerra, fu trasferita nel parco della villa.

Nel 2008 sono cominciati i lavori di trasferimento dei marmi che, prima della seconda guerra mondiale, ornavano la chiesa armena di San Gregorio Illuminatore dopo che, a seguito della demolizione della chiesa avvenuta nel dopoguerra, erano stati trasportati nel parco della villa e qui abbandonati.

Oggi la villa ed il suo parco sono meta di chi desidera ritrovare, in questo polmone verde, collocato nel cuore della città, un contatto con la natura.