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E’ nel poema epico persiano Shahnameh (Libro dei Re) che si trova  la prima menzione conosciuta dell’origine degli scacchi e di come Gav, accusato di aver ucciso il fratello Talhand, ricreò la battaglia utilizzando pezzi d’avorio che rappresentavano le quattro unità da combattimento dell’esercito, fanteria, cavalleria, elefanti e carri.

Documenti storici e reperti archeologici dimostrano che gli scacchi divennero un passatempo internazionale nel Medioevo grazie a famosi monarchi come Alfonso il Saggio, Ivan il Terribile o il califfo Harun al-Rashid. 

I famosi scacchi di Carlo Magno, erroneamente attribuiti al re carolingio, sono sedici pezzi in avorio conservati presso il Cabinet des Mèdailles della Biblioteca Nazionale di Francia che risalgono all’XI secolo e provengono con ogni probabilità da Amalfi o Salerno m cento anni  dopo venne creata una magnifica collezione di 78 pezzi vichinghi realizzati con zanne di tricheco.

Fino al XV secolo gli scacchi erano fondamentalmente un passatempo per le classi agiate, dove le partite erano molto lunghe anche perché la regina e gli alfieri tendevano ad avere  movimenti limitati a poche caselle.

Quando fu introdotto un cambio in questo senso gli scacchi assunsero un valore molto più strategico, s’iniziarono a organizzare i primi tornei e nel 1834 fu giocato il primo campionato internazionale , che vide scontrarsi il britannico Alexander McDonnel e il francese Louis-Charles de la Bourdonnais, quest’ultimo divenne il primo campione del mondo di scacchi, anche se non era stato istituito il titolo ufficiale.

Gli successe il britannico Howard Staunton, che svolse un ruolo importante nella standardizzazione dei pezzi e delle regole del gioco e nella promozione degli scacchi a livello internazionale.

L’arrivo delle due guerre mondiali e successivamente della Guerra Fredda diede al gioco una connotazione diversa, dove  gli scacchi smisero di essere un semplice sport intellettuale per trasformarsi in una vera e propria battaglia politica.

Gli anni ’50 e ’60 del XX secolo videro il dominio assoluto dei giocatori dell’Unione Sovietica,  tra il 1951 e il 1969 tutti i campioni del mondo furono cittadini sovietici e vennero organizzati due tornei dal nome “L’Unione Sovietica contro il resto del mondo”.

Nonostante questo clima di fermento, gli scacchi vennero inclusi nelle Olimpiadi fino al 2000,  come semplice esibizione e non come competizione.

Inoltre l’Unione Sovietica promosse una professionalizzazione delle giocatrici di scacchi che presto si diffuse in tutto il mondo ma stava per entrare in gioco una terza intelligenza,  quella artificiale.

 Il primo programma di scacchi in grado di eseguire una partita corretta fu MacHack VI, sviluppato nel 1967 da uno studente del Massachusetts Institute of Technology, che pareggiò una volta con il suo avversario umano e  le altre quattro venne sconfitto.

Appena vent’anni dopo però, i programmi erano già abbastanza avanzati da sconfiggere la maggior parte di giocatori professionisti infatti nel 1997 un programma per computer, IBM Deep Blue, vinse un torneo di scacchi contro il campione del mondo Garri Kasparov, sebbene il russo finì per vincere il torneo con tre vittorie, due pareggi e una sconfitta.

Un anno dopo l’IBM Deep Blue si aggiudicò il primo posto nello stesso torneo con due vittorie, una sconfitta e tre pareggi.