Sono entrati nel vivo i preparativi per l’edizione quarantacinque del presepio vivente di Crosa, in provincia di Biella, con la riconferma della famiglia Deusebio nel ruolo della Sacra Famiglia.
Già l’anno scorso papà Enrico, mamma Davida Viano avevano interpretato il ruolo di San Giuseppe e della Madonna e la loro piccola Penelope quello di Gesù bambino, con la sorellina Olivia nel ruolo dell’angioletto.
Nel frattempo gli organizzatori verificano le condizioni dei costumi da utilizzare e da consegnare ai partecipanti per il corteo del 24 dicembre.
La manifestazione è aperta a tutti, per quanti desiderano trascorrere il Natale in allegria a Crosa seguendo il corteo a piedi nelle varie tappe, e quelli che desiderano essere parte attiva vestendosi per accompagnare Maria e Giuseppe nel loro peregrinare che possono presentarsi, come ogni anno, presso la casa parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano di Crosa venerdì 16 dicembre dalle 20,30 per provare e ritirare i costumi.
La bellezza di questa manifestazione sarà tutta da scoprire nel coinvolgimento che il paese sa donare a tutti i partecipanti e si conclude a mezzanotte in chiesa con la celebrazione della Santa Messa di Natale.
Il nome del paese, citato per la prima volta in fonti documentarie del 1204, deriva dal latino medievale Crosa, nel significato di anfratto o via infossata, mentre il sostantivo fa riferimento a una delle strade che attraversavano in origine l’abitato, in prossimità della parrocchiale, chiamata tuttora La Crosa.
Inglobata fin dal XIII secolo nei territori del Mortigliengo, che era divenuto un comune autonomo, comprendendo numerosi altri feudi, Crosa seguì le sue vicende storiche e politiche fino al 1627, quando ottenne la libertà, divenendo un comune indipendente, ma in parte sotto la giurisdizione di Mortigliengo.
Munita di un importante mercato per la vendita del bestiame nel XIV-XV secolo, fu al centro di importanti traffici commerciali e in seguito alle campagne napoleoniche ottenne una completa indipendenza alla fine del XVIII secolo.
Il grazioso centro storico conserva la parrocchiale dedicata ai Santi Cosma e Damiano; edificata durante il Medioevo con la funzione di oratorio, assunse il ruolo attuale solo nel XVII secolo, quando l’abitato acquistò l’autonomia.
Divenendo parrocchiale, l’edificio fu ingrandito, con la costruzione del coro, del presbiterio, della sacrestia che risale al 1856-57 e della facciata con portico nel 1830, mentre all’interno degni di nota sono i dipinti di Pietro Angelo Reggio, che risalgono al 1860.