Don Camillo mangia anguria

Il 25 dicembre 1948, su Candido,  il settimanale di Giovannino Guareschi, fece il suo debutto il Mondo Piccolo, una delle creazioni più belle del Novecento italiano…

La storia di quest’ universo comincia subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, in un paesino imprecisato della Bassa, dove il meccanico Giuseppe Bottazzi, detto Peppone, è stato eletto primo sindaco comunista del paese e il parroco Don Camillo è un uomo battagliero, che non intende lasciare campo libero ai bolscevichi.

Ideatore di questo universo è una figura eccezionale nel panorama letterario italiano del dopoguerra. Giovannino Guareschi, che cominciò giovanissimo a lavorare come correttore di bozze, giornalista, illustratore, ma è soltanto a partire dal 1945, di ritorno dai lager nazisti, che fonda il settimanale Candido, su cui pubblicò la maggior parte dei racconti poi confluiti nei libri su Don Camillo e il Mondo Piccolo.

Per tutta la vita Guareschi si dedicò alla lotta politica, prima a favore della monarchia nel 1946, fu  condannato una prima volta nel 1950, per una vignetta ritenuta offensiva verso l’allora presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, e una seconda volta nel 1954, dopo un processo che lo vide contrapposto ad Alcide De Gasperi.

Don Camillo e Peppone sono diventati, negli anni, un simbolo della lotta fra comunismo e reazionari  della Bassa, dalle idee e dai contrasti forti, ma sono soltanto una parte del Mondo Piccolo creato da Guareschi, compreso fra il Po e i paesi vicini.

Ci sono poi i forestieri, che irrompono e portano un debito da saldare o un conto da chiudere con il passato.

I racconti toccano le tematiche più varie, dalla commedia al sovrannaturale, dal romantico allo sportivo, ma l’impronta di Guareschi è sempre lì tra estati roventi e inverni nebbiosi, di omacci che girano per le campagne e ragazzi che si innamorano all’ombra della chiesa, dove il buonsenso della gente prevale sulle assurdità della politica e dell’odio, a volte inquietante, cani neri ululano accanto al padrone defunto e i morti e i vivi si incontrano sulle strade di campagna.

Nel Mondo Piccolo si respira un’atmosfera quasi fiabesca, data l’assenza di riferimenti geografici precisi, e possono avvenire avvengano ovunque e da nessuna parte.