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Il Museo Nazionale del Cinema di Torino, fino al 26 giugno, sulla cancellata storica della Mole Antonelliana, sul lato della via Montebello, propone la mostra Torino la città al lavoro di Vittorio Zumaglino, a cura di Roberta Basano ed Elena Boux, dove sono esposte 25 fotografie in bianco e nero scattate negli anni Trenta da Zumaglino,  di cui il Museo conserva l’archivio fotografico.

Il tema del lavoro è uno dei soggetti privilegiati dalla fotografia, dove autori anonimi e firme celebri hanno definito un’enciclopedia visiva delle grandi trasformazioni urbane, industriali e sociali tra Ottocento e Novecento.

Anche il Piemonte ha omaggiato queste tematiche attraverso l’occhio dei suoi fotografi come  Vittorio Zumaglino che ha raccontato i cambiamenti di Torino e del territorio durante il ventennio fascista tra cantieri, stabilimenti, macchine e uomini al lavoro, tutti simboli della modernità.

Il periodo a cavallo tra le due guerre fu per Torino im momento di grande espansione, e le immagini documentano il ciclo di urbanizzazione, con la città che divenne pienamente novecentesca, tra  edifici e modelli architettonici che la resero  ad uso e consumo della borghesia, la nuova classe emergente, parte della forte crescita industriale della città.

Le fotografie in mostra non si esauriscono nella documentazione ma rivelano lo sguardo di Zumaglino sulla città o sulla fabbrica dove  ogni parte è in relazione con l’altra, l’operaio e il suo lavoro, un passante e la città.

In questa relazione, non sfuggono le tracce lasciate dall’umanità che ha attraversato quei luoghi, come le scarpe e gli attrezzi vicino a un tombino che ricordano la presenza, al suo interno, di un fognaiolo al lavoro.

Questo omaggio sarà il primo passo verso la valorizzazione di uno dei più importanti fotografi italiani della prima metà del Novecento, la cui opera è praticamente sconosciuta, in attesa dell’uscita nel 2024 di un volume con un’ampia selezione delle più belle immagini del fondo Zumaglino, con oltre 28.000 fotografie, donato nel 1992 al Museo Nazionale del Cinema dalla figlia Piera, figura chiave  del movimento femminista italiano.

Vittorio Zumaglino, nato nel 1904 e scomparso nel 1967, noto come Zuma, fu un giornalista del quotidiano La Stampa, inviato sportivo e fotografo amatoriale, e sono molto noti le sue cronache e i reportage fotografici del Giro d’Italia e del Tour de France, poi passò al cinema come produttore per la Taurus, fino al suo fallimento nel 1956.

Le sue fotografie, realizzate tra l’inizio degli anni Trenta fino alla fine degli anni Cinquanta, sono state esposte in diverse mostre e pubblicate su La Stampa e in vari libri fotografici.