La storia della mountain bike, sport simbolo dell’estate, avvenne alla metà degli anni settanta in California, per la precisione nella Contea di Marin, dove ci sono strade chiamate Fire Road a causa della calura insopportabile, che si snodano dalla cresta del monte Tamalpais fino alla cittadina di Fairfax.
In una di queste si tenne la prima gara di mountain bike che non fu di cross country, disciplina oggi più diffusa in ambito di questo sport, ma di Downhill nella quale la pista è rigorosamente in discesa e le velocità sono molto elevate fino a raggiungere e superare gli 80 km/h.
La gara si tenne il 21 ottobre 1976 e prese il nome di Repack Downhill, dove il dislivello era di 430 metri sviluppati su un itinerario di 3,36km e il miglior tempo fu di Gary Fischer, che percorse il tracciato in soli 4 minuti e 22 secondi.
Fischer amava andare in bicicletta con altri ragazzi per quei sentieri e, nel 1972, li percorreva con una bicicletta che aveva due velocità e il freno a contropedale.
Oggi è riconosciuto che la base di partenza dalla quale nacque la mountain bike è la Schwinn Excelsior, una bici da lavoro, utilizzata anche da Fischer, composta di telaio e portapacchi molto robusti che, prodotta tra il 1933 e il 1941, era utilizzata per il trasporto di varie merci.
Le prime modifiche furono l’eliminazione del portapacchi e dei parafanghi, infatti le prima mountain bike del 1973 era priva di cambio e pesava circa 22kg.
Nel 1974 Fischer costruì il primo telaio per la mountain bike ed era presente il cambio, i freni erano a tamburo e le leve freno erano di origine motociclistica, inoltre possedeva un comodissimo sgancio rapido per alzare o abbassare velocemente la sella.
L’idea del cambio fu legate all’esigenza di dover spingere a mano la bicicletta in cima ai colli prima di poter pedalare in discesa.
Per lo stesso motivo, Joe Breeze nel 1977 realizzò un modello che pesava meno di 10kg, curato dal puto di vista delle tubazioni con leghe in acciaio leggere e resistenti.
Nel 1979 venne inaugurata la ditta Mountain Bike ad opera di Gary Fisher e Charles Kelly con fornitore Tom Ritchey, cosi crebbe l’interesse per il nuovo sport da parte della popolazione, ma la merce prodotta era ancora troppo costosa.
La svolta si ebbe nel 1981 quando la ditta californiana Specialized cominciò a produrre la moutain bike su scala industriale.
Il fenomeno, grazie a questo evento, cambiò radicalmente e la mountain bike entrò nell’interesse del commercio, già circolavano 15’000 mountain bike nel 1982 negli Stati Uniti e nel 1990 uno studio della FIV-Edoardo Bianchi confermò che venivano prodotte 12’577’000 mountain bike l’anno.
La mountain bike da allora divenne un oggetto di studi con conseguenti modifiche e il primo modello della Specialized, noto come Stumpjumper, fu lo standard di partenza per le varie versioni della bici.