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Il biliardo è un gioco molto complesso, dalle  origini molto antiche.

Si sa che un gioco molto simile al biliardo moderno era praticato già nell’antichità da diverse civiltà: nell’Antico Egitto, in Grecia e certamente anche in Oriente con l’ausilio di lunghi bastoni, con cui venivano colpite le biglie, in modo che urtandosi tra di loro, entrassero in determinate posizioni scelte.

Nel corso del periodo medievale si svilupparono In Irlanda e in Inghilterra giochi vicini al biliardo moderno, conosciuti come balyard.

Il cambiamento più importante, che portò al biliardo, fu la creazione di una superficie di gioco sopraelevata in Francia, quando Luigi XI ordinò il primo tavolo da biliardo nell’anno 1470.

Nel XV secolo iniziò a diffondersi un nuovo tipo di tavolo, derivante dal gioco delle bagatelle, utilizzato per un gioco simile alla carambola,  e parallelamente una sua versione arrivò in Inghilterra, dove erano giunte informazioni sulle proporzioni dei tavoli, ma non sulle reali misure: per tale ragione si iniziò a lavorare su tavoli molto grandi, che poi avrebbero ospitato il gioco dello snooker.

In Inghilterra il nuovo gioco ebbe un notevole successo, negli ambienti di corte e in quelli  particolarmente abbienti, ma anche tra le classi popolari di tutto il Paese.

Se il gioco cosiddetto all’italiana, cioè a cinque birilli,  fu da subito molto più popolare negli ambienti di corte, la specialità goriziana si diffuse notevolmente negli ambienti popolari.

I due giochi ebbero un notevole riscontro anche tra le gerarchie ecclesiastiche al giunto che  il Legato Pontificio di Forlì, negli anni venti dell’Ottocento, si fece confezionare appositamente un tavolo da biliardo, da un famoso artigiano locale.

Il tavolo da biliardo è un rettangolo con il lato più lungo che misura il doppio della lunghezza del lato corto e ci sono un numero di 6 buche, posizionate rispettivamente ai quattro lati del tavolo e 2 al centro delle sponde lunghe.

Sulla superficie del piano di gioco viene predisposto un panno, solitamente verde scuro.

Il biliardo all’italiana è una definizione che solitamente è usata per definire una serie di specialità di gioco del biliardo di origine italiana.

Le specialità del gioco all’italiana nel tempo si sono diffuse notevolmente anche al di fuori della penisola, con il nome di carom billiard games, e si praticano esclusivamente su un tavolo da biliardo sprovvisto di buche, detto internazionale.

Esistono diverse specialità di gioco all’italiana e, a seconda della presenza dei birilli, della quantità di bilie e dell’obiettivo di gioco, si differenziano le diverse specialità del biliardo all’italiana.

Ogni specialità è caratterizzata dalle sua varianti, in base al regolamento, come la carambola, la libera, la tre sponde, la due sponde, la specialità una sponda, la quadro e l’artistica, inoltre vi sono la carambola a 4 palle, la yotsudama, e la carambola decimale.

Tra le specialità all’italiana che vedono l’utilizzo dei birilli, vi sono la 5 birilli, la goriziana, che prevede l’utilizzo di 9 birilli, la tutti doppi, con 9 birilli utilizzati, la filotto, sempre con 9 birilli utilizzati, la boccette e infine la boccette goriziana.