Una serie di immagini, che raccontavano l’Italia, scandite da una musica inconfondibile, divennero per anni parte dell’infanzia di tanti bambini…
Fin dagli anni Sessanta la Rai, in quei vuoti di programmazione causati da problemi tecnici nelle trasmissioni via satellite o di improvvise interruzioni dei programmi trasmessi in diretta, trasmetteva una sequenza di immagini di un gregge di pecore, con la parola Intervallo in sovrimpressione.
Negli anni la sequenza, che venne trasmessa fino all’inizio degli anni Novanta, divenne una successione di immagini di scorci paesaggistici e di monumenti italiani, inizialmente in bianco e nero e poi, dagli anni Settanta, a colori, con il nome del luogo e del particolare visualizzato.
Di tanto in tanto compariva anche la parola Intervallo a carattere maiuscolo sulle immagini, che erano accompagnate da una colonna sonora con vari brani di musica classica arrangiati per orchestra d’archi e arpa solista la cui esecuzione originale era della Orchestra della Radio Vaticana, diretta da Alberico Vitalini, con Anna Palomba Contadino all’arpa.
I brani erano Passacaglia in Sol minore dalla Suite per clavicembalo n.7 HWV 432 di Georg Friedrich Händel, Sarabanda dal IV concerto dei Concerts royaux di François Couperin, Toccata dalla Sonata n.6 in La maggiore de Le sonate di gravicembalo di Pietro Domenico Paradisi, Largo dall’opera Serse (trascrizione per archi, cembalo e arpa) di Georg Friedrich Händel, Traumerei (trascrizione per archi ed arpa) di Robert Schumann, Momento musicale n.3 (trascrizione per archi) di Franz Schubert de Bist du bei Mir (trascrizione per archi, arpa e organo) di Johann Sebastian Bach.
Di questi il brano più noto resta la Toccata del musicista barocco Pietro Domenico Paradisi, nato a Napoli, visto che in alcuni lavori, oltre alla firma, appose l’attributo Napolitano, e fu allievo di Nicola Porpora.
Pietro Domenico debuttò con l’opera Alessandro in Persia, rappresentata a Lucca nel 1738 senza suscitare grandi entusiasmi, e anche Il Decreto del fato, opera allestita a Venezia nel 1740, non ebbe buoni riscontri di pubblico.
Intorno al 1746 Paradisi si trasferì a Londra dove cambia il suo cognome in Paradies, dove divenne noto come insegnante di canto e maestro di clavicembalo.
Nel 1754 pubblicò la raccolta di 12 Sonate per Gravicembalo, gli fu anche concessa la licenza per rappresentare opere italiane al Teatro Haymarket e nel 1770, a causa di difficoltà finanziarie, vendette i suoi manoscritti a Richard Fitzwilliam e si ritirò a Venezia.
Su Rai 3 nel 1989 andarono in onda degli intervalli realizzati da Alessandro Cocito e Luca Pastore intitolati Intervalli italiani – 10 film su città e luoghi italiani per il palinsesto di Raitre, girati tra il 1989 e il 1992 nelle città di Torino, Genova, Venezia, Trieste, Rimini, Pozzuoli, Orgosolo, nell’hinterland di Milano, Palermo e nella valle del Belice nei quali gli scenari vedevano riprese fisse in bianco e nero con la presenza di alcuni particolari colorati.
Da fine marzo 2013 la Rai ripropose l’intervallo, stavolta come spazio pubblicitario, intitolato Intervallo 2.0 con il sottofondo musicale della versione precedente.
Infine nel 2022 la colonna musica originale dell’intervallo fu riutilizzata per l’anteprima del programma Viva Rai2, in attesa dell’inizio della diretta del programma.