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Il 2 febbraio è il giorno della festa della Candelora  che celebra, tramite la benedizione dei ceri nelle chiese, la presentazione di Gesù al tempio, avvenuta, secondo la tradizione, 40 giorni dopo la nascita.

Un tempo la Candelora è il nome con il quale era conosciuta la celebrazione della presentazione di Gesù al tempio di Gerusalemme dato che, secondo la legge di Mosè, i figli primogeniti dovevano essere portati al tempio e offerti a Dio, secondo un preciso rituale, quaranta giorni dopo la nascita.

Perciò, quando si stabilì la data del 25 dicembre per la nascita di Gesù, si disse che la presentazione al tempio fosse avvenuta il 2 febbraio, cioè quaranta giorni dopo.

La celebrazione della Candelora, però, commemora anche la purificazione di Maria infatti, secondo la tradizione ebraica, dopo il parto una donna era impura per quaranta giorni.

Il nome Candelora, invece, deriva dall’usanza di benedire le candele, considerate un simbolo di Gesù perché, quando fu portato al tempio di Gerusalemme, fu salutato dal sacerdote Simeone con come una luce che illumina le genti.

La celebrazione della Candelora ha inglobato elementi della  festa romana dei Lupercalia, che si celebrava in febbraio in onore di Lupercus, dio della fertilità.

È possibile, inoltre, che la celebrazione abbia anche retaggi ebraici dato che le candele hanno grande rilevanza nell’ebraismo, come la Menorah, il candelabro a sette bracci.

Inoltre, le candele sono l’elemento centrale della festa di Hanukkah, cioè la festa delle luci, che commemora la consacrazione di un nuovo altare nel tempio di Gerusalemme.

La celebrazione della Candelora è attestata sin dal V secolo d. C., ma un tempo cadeva il 14 febbraio, quaranta giorni dopo l’epifania.

La popolarità della ricorrenza aumentò dopo il 492, quando papa Gelasio I convinse il senato romano ad abolire la festa dei Lupercalia poi, al tempo dell’imperatore Giustiniano,  fu anticipata al 2 febbraio.

Nelle chiese orientali la celebrazione commemora l’incontro di Gesù con il sacerdote Simeone, al punto da essere chiamata hypapantì, cioè incontro.

In Occidente per tutto il Medioevo e l’età moderna la Candelora ricordava la purificazione di Maria ed era considerata una celebrazione mariana, come sancito nel Cinquecento dal Concilio di Trento. Negli anni Sessanta del Novecento il Concilio Vaticano II decise di  centralità alla figura di Gesù e stabilì che la giornata celebra la presentazione di Gesù al tempio.

La celebrazione della Candelora è diffusa in molti Paesi cristiani e ha dato origine a innumerevoli proverbi, molti dei quali legati alla meteorologia, e a svariate tradizioni popolari, ad esempio in Francia e in Belgio è il giorno nel quale si devono preparare le crepes.

Alla celebrazione è inoltre legate la figura della Vergine della Candelaria, che deriva dalla leggenda secondo la quale nel 1392 due indigeni trovarono una statua della Madonna a Tenerife, nelle Isole Canarie, all’epoca ancora cristiane.

La popolazione locale iniziò presto a venerare la statua e alla fine del Quattrocento, quando le Canarie furono conquistate dalla Spagna, la celebrazione assunse carattere mariano.

Oggi la Vergine della Candelaria è la patrona delle Canarie ed è nota in diversi Paesi dell’America Latina.

Anche in Italia le tradizioni e i proverbi associati alla Candelora sono numerosissimi per esempio, al Santuario di Montevergine, presso Avellino, il 2 febbraio si tiene un raduno in onore di Mamma Schiavona, la Madonna venerata nel santuario e a  Catania la celebrazione della Candelora fa parte della festa di Sant’Agata, patrona della città.