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Con 179 gallerie provenienti da trentuno Paesi e cinque continenti, la 29esima edizione della fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea Miart si terrà  a Milano dal 4 al 6 aprile.

Si tratta di un’occasione per vivere la città come un laboratorio creativo aperto al mondo, in cui la dimensione internazionale convive con la grande identità del capoluogo meneghino, oggi sempre più protagonista della scena artistica globale.

Il tema di questa edizione, Among friends, è un omaggio a Robert Rauschenberg nel centenario della nascita, abbracciandone i valori: apertura, interdisciplinarietà e collaborazione.

In questa cornice si sviluppano le tre sezioni della fiera, dove Established accoglie le gallerie di riferimento, con ritorni eccellenti e prime volte significative come Sadie Coles HQ, Victoria Miro, MASSIMODECARLO e Ben Brown Fine Arts e il percorso Timescape, all’interno della stessa sezione, offre micro-esposizioni che mettono in dialogo grandi maestri del Novecento con artisti contemporanei.

Emergent, curata da Attilia Fattori Franchini, si concentra sulle realtà più giovani e sperimentali, tra cui spiccano gallerie provenienti da Londra, Toronto, Melbourne e Milano, sottolineando l’efficacia della fiera come incubatore di nuove tendenze.

Infine Portal, curata da Alessio Antoniolli, raccoglie dieci progetti monografici che abbattono le barriere temporali, esplorando geografie alternative, memorie marginali e visioni del futuro.

Il tema dell’amicizia e della collaborazione si traduce anche in un ricco cartellone esterno che coinvolge le principali istituzioni milanesi nel quadro della Milano Art Week, in programma dal 1º al 6 aprile.

Tra i progetti più attesi e dislocati in angoli diversi della città, spiccano la mostra John Giorno: a labour of LOVE alla Triennale Milano: curata da Nicola Ricciardi, che celebra l’universo poetico e performativo dell’artista americano attraverso materiali d’archivio mai esposti in Italia, in dialogo con figure come Rauschenberg, Patti Smith e Andy Warhol.

Parallelamente, al Museo del Novecento, la mostra Rauschenberg e il Novecento unisce  otto opere dell’artista americano con i principali movimenti dell’arte italiana del XX secolo, dal Futurismo all’Arte Povera.

In questo modo, Miart parte dai padiglioni fieristici per entrare nel tessuto urbano, contribuendo attivamente a un ecosistema culturale sempre più coeso, partecipato e globale.