Pasimata di Pasqua toscana storia

La Pasqua in Toscana è ricca di tradizioni in cucina, soprattutto nei dolci tipici in cui, oltre alle classiche uova di cioccolato e alle colombe, sono innumerevoli le proposte.

All’Isola d’Elba ed in particolare a Rio nell’Elba, uno dei borghi più antichi dell’isola, si prepara la sportella, una ciambella con le estremità che si incrociano sovrapponendosi, decorato con zuccherini colorati, che durante il periodo pasquale veniva regalato dalle ragazze ai loro innamorati per dichiarare il loro interesse.

Alla sportella è dedicata una festa, che si tiene il giorno di Pasquetta davanti l’antico Eremo di Santa Caterina, nei pressi dell’Orto dei Semplici Elbano.

Sempre a Rio nell’Elba nasce il ceremito, un dolce dalla forma allungata e intrecciata che ha come ingredienti principali la farina e le uova, che veniva donato dai giovani del paese alle ragazze di cui erano invaghiti la mattina della Domenica delle Palme.

Se la ragazza gradiva l’interesse, contraccambiava regalando al giovane una sportella infiocchettata e benedetta.

La ricetta del ceremito, come quella della sportella, è inclusa nella lista toscana dei prodotti agroalimentari tradizionali.

In Garfagnana, e nel territorio lucchese, non può assolutamente mancare sulle tavole la pasimata, un dolce dalle origini antichissime, simile ad un panettone, dalla lunga e laboriosa preparazione che, in base alla quantità di impasto, può durare anche più di un giorno, ideata con ingredienti semplici come farina, uova e uva secca, inoltre ha un sapore delizioso, dovuto alla lunga lievitazione. Anticamente questo dolce si preparava il giorno della vigilia pasquale e poi si portava a benedire, insieme alle uova, alla messa della domenica.

Tra le molte ricette di questo periodo si segnalano anche i quaresimali, biscotti a forma di lettere dell’alfabeto, preparati nel periodo della Quaresima con gli albumi delle uova, farina, zucchero e cacao, diffusi in tutta la Toscana ma soprattutto nel fiorentino e nel Chianti senese.

Una leggenda narra che questi biscotti vennero  inventati nella seconda metà del XIX secolo da alcune monache di un convento tra Firenze e Prato, ai quali diedero la forma delle lettere per ricordare le parole del Vangelo, infatti non contengono burro perché i grassi animali erano vietati durante la Quaresima.

Un’altra preparazione pasquale in Toscana è la schiacciata livornese, un dolce a base di farina, uova, zucchero e semi di anice, preparato principalmente nelle province di Pisa e Livorno ma è molto diffusa anche nel resto della regione.

Da non perdere sono anche i corolli senesi, dolci a forma di ciambella il cui impasto assomiglia a quello della schiacciata livornese, preparati soprattutto per i bambini, infatti si potevano mangiare già il sabato santo mentre per la schiacciata bisognava attendere il giorno di Pasqua, mentre l’ingrediente principale è l’anice in semi, che conferisce il caratteristico sapore.