
Cavagnetto nel dialetto della Liguria è il nome di un cestino con il manico e i cavagnetti pasquali sono quei piccoli dolci di pasta frolla che racchiudono un uovo sodo, spesso colorato.
L’uovo, è un antichissimo simbolo, in diverse culture del mondo, associato alla creazione, all’origine e alla nascita nel mondo, poi il Cristianesimo ne ha fatto il simbolo della Resurrezione di Cristo, e in Europa, nel Medio Evo, si diffuse l’usanza di regalare uova sode colorate per Pasqua. I nobili cominciarono a scambiarsi uova costruite da artigiani in oro e argento poi, nel Settecento, tra nobili e ricchi, la cioccolata divenne di moda si affermò gradualmente l’usanza di scambiarsi le uova prodotte con questo alimento in pasticceria.
Ma le uova sode colorate sono rimaste, in diverse aree d’Europa, specialmente nei Balcani ma anche in Italia, preparate nei giorni precedenti alla Pasqua e regalate ai bambini.
In Liguria oggi le uova sode, racchiuse nel cestino di pasta, sono dette Cavagnetti di Brugnato e anche Cavagnetti di Isola del Cantone, che sono due località non vicine, la prima è nello Spezzino, nella parte intermedia del corso del fiume Vara, la seconda nel Genovesato, in alta valle Scrivia.
Per preparare il dolce occorrono 450 grammi di farina, una bustina di lievito da dolci, 300 grammi di burro ammorbidito, 150 grammi di zucchero, un uovo, la buccia di un limone non trattato, lavata e grattugiata, latte sufficiente per ottenere un composto morbido ma elastico, più altre otto uova di gallina bianche e un tuorlo.
Su una spianatoia si deve mescolare la farina, il burro, lo zucchero, 1 uovo, la buccia del limone grattugiata, il latte, impastare bene il tutto, per poi lasciarlo riposare una trentina di minuti in frigo. Quindi si deve spianare la pasta su un cm di spessore e la si taglia con un coppapasta in modo da ottenere delle ciambelle che formeranno i cestini.
Dagli scarti si ricavano delle striscioline che devono essere stese con uno spessore di ½ cm.
Poi si spennella il disco di pasta con del tuorlo d’uovo sbattuto con un po’ di latte, quindi, premendo con le dita o con il dorso di un cucchiaio, si forma una fossetta al centro per appoggiarvi l’uovo sodo, eventualmente colorato.
Infine si dà ai contenitori la forma di cestini e li si spennella con il tuorlo d’uovo, si dispongono le striscioline sopra le uova sode, incrociandole in modo che formino i manici, poi si informa il tutto in una teglia imburrata a 170 gradi per una ventina di minuti.
Dopo che saranno ben cotti i cavagnetti possono essere cosparsi con della granella colorata di zucchero, detta dai liguri Mompariglia.