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L’edizione numero 78 del Festival di Cannes si svolgerà a partire dal 13 al 24 maggio per  undici giorni di proiezioni, eventi e celebrità tutte riunite nel Palais des Festivals et des congrès de Cannes per celebrare il cinema del presente e del futuro.

Anche quest’edizione del festival vede alla direzione generale Thierry Fremaux, critico cinematografico, direttore del Istituto Lumière di Lione, dirige il festival di Cannes dal 2001, che scelto il doppio poster di questa edizione, che celebra attraverso l’abbraccio di Jean-Louis Trintignant e Anouk Aimée i quasi sessant’anni di Un Uomo, Una Donna, film di Claude Lelouche che trionfò al Festival nel 1966 con la Palma d’Oro.

All’interno della selezione di quest’anno ci sono da non perdere due film, entrambi Fuori Concorso, ad alto tasso adrenalinico: Highest 2 Lowest di Spike Lee e Mission: Impossible: The Final Reckoning di Christopher McQuarrie.

Passando al Concorso Internazionale, invece, molto atteso è il ritorno di Julie Ducournau, cineasta francese vincitrice della Palma d’Oro nel 2021 per il suo horror sui generis e sul genere Titane.

Il suo nuovo progetto, Alpha, racconta di una ragazza di tredici anni che vive con la mamma single (Golshifteh Farahani) ma tutto cambia nella loro vita quando la giovane rientra da scuola con un tatuaggio sul braccio.

Altra autrice sulla cresta dell’onda, Carla Simón sbarca per la prima volta a Cannes con il suo Romeria, film successivo ad Alcarras, che le è valso l’Orso d’Oro a Berlino nel 2022, che racconta la storia di Marina, una giovane donna che ricerca i suoi familiari per ottenere alcune informazioni su suo padre, morto di AIDS.

Diametralmente opposto è il caso di Sound of Falling. Diretto da Mascha Schilinski alla sua opera seconda, infatti girano voci in merito alla reazione al film del comitato di selezione del festival, rimasto particolarmente impressionato dalla pellicola, tanto da inserirla immediatamente nel Concorso principale, pur essendo la cineasta molto poco nota nel panorama contemporaneo.

Ci saranno opere attesissime del calibro de La Trama Fenicia, nuova fatica di Wes Anderson con un cast da capogiro capitanato da Benicio del Toro; di Eddington, western contemporaneo ambientato durante la pandemia del 2020 scritto e diretto da Ari Aster (alla sua prima volta a Cannes); e delle Jeunes Mères dei fratelli Dardenne, habitués del festival, tanto da aver vinto già due Palme d’Oro, per Rosetta (1999) e L’Enfant – Una storia d’amore (2005).

Oltre a questi, spiccano Die, My Love, nuova fatica di Lyenne Ramsey (…e ora parliamo di Kevin, You Were Never Really Here) che segna il ritorno di Jennifer Lawrence sulle scene dai tempi di Don’t Look Up, qui affiancata da Robert Pattinson e LaKeith Stanfield; Sentimental Value, il nuovo dramedy di Joachim Trier (Oslo, August 31st, La Persona Peggiore Del Mondo) con un cast composto da Renate Reinsve, Stellan Skarsgård ed Elle Fanning; e  New Wave, scritto e diretto da Richard Linklater (Before trilogy e Hit Man), che ricostruisce la produzione di Fino all’Ultimo Respiro di Jean-Luc Godard e la nascita della Nouvelle Vague.

Un’ultima menzione d’onore va, all’interno del concorso di Un Certain Regard, a tre esordi registici, Eneonor The Great di Scarlett Johanson con protagonisti June Squibb e Chiwetel Ejiofor, The Chronology of Water di Kristen Stewart tratto dall’omonimo memoir di Lidia Yuknavitch con Imogen Poots, e Urchin di Harris Dickinson, recentemente visto in Babygirl al fianco di Nicole Kidman.

A rappresentare il cinema italiano nel variegato e prestigioso Concorso internazionale ci sarà Fuori, l’ultima fatica di Mario Martone, che racconta la storia di Goliarda Sapienza (Valeria Golino), nello specifico della sua – reale – esperienza nel carcere femminile di Rebibbia nel 1980, poi continua ad intrattenere dei rapporti con alcune delle detenute che ha conosciuto nel carcere, legandosi in particolare con una di loro (Matilda de Angelis) e il loro rapporto sarà talmente potente da restituire alla scrittrice la gioia di vivere e di scrivere.

Oltre a Fuori altre due pellicole rappresenteranno il cinema italiano al Festival di Cannes 2025, entrambe nella sezione Un Certain Regard.

La prima è Testa o Croce?, opera seconda di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis dopo l’acclamata prova de Re Granchio (Quinzaine des Réalisateurs 2021) che si misurano con un western dal sapore europeo: agli inizi del ‘900, quando gli spettacoli di Buffalo Bill arrivano anche in Italia, la giovane sposa (Nadia Tereszkiewicz) di un signorotto romano s’innamora e scappa con un giovane (Alessandro Borghi) sul quale pende una taglia.

Infine, l’ultima pellicola che rappresenterà l’Italia a Cannes 2025 è Le città di pianura, opera prima di Francesco Sossai, un road movie ambientato in Veneto dove  due spiantati cinquantenni (Sergio Romano e Pierpaolo Capovillla) vagando in macchina da un bar all’altro, si imbattono in Giulio (Filippo Scotti), un timido studente di architettura.