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Alla XV Giornata Nazionale promossa da FederArchitetti Roma, esperti e istituzioni chiedono più formazione, più controlli e più responsabilità.

Una giornata di confronto, dati alla mano, per ribadire che la sicurezza nei cantieri non è una voce accessoria, ma una priorità ancora troppo spesso disattesa.

La XV Giornata Nazionale per la Sicurezza nei Cantieri, organizzata da FederArchitetti Roma, ha riunito tecnici, professionisti, amministratori e rappresentanti istituzionali per rilanciare un messaggio chiaro: la prevenzione richiede un cambio culturale.

L’Assessore ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture di Roma, arch. Ornella Segnalini, ha aperto i lavori sottolineando l’impegno della Capitale: “Abbiamo gestito oltre un miliardo di risorse in tempi serrati, senza derogare alla sicurezza.

Abbiamo evitato il subappalto a cascata, promosso un corso facoltativo centrato sull’approccio personale alla sicurezza e siglato un protocollo ad hoc”.

Un approccio concreto che, anche nei momenti critici, come i ritardi del cantiere a San Giovanni, ha visto la collaborazione dei sindacati per portare a termine i lavori con l’impiego straordinario di 50 maestranze.

Il presidente di FederArchitetti Roma, Giancarlo Maussier, ha evidenziato che un terzo delle morti sul lavoro avviene ancora nei cantieri: “Il problema non è la norma, ma l’attuazione. La formazione obbligatoria è spesso ridotta a formalità, con attestati senza reale didattica. Servono trasparenza e qualità”.

Paolo Buzzetti, ex presidente ANCE, ha ricordato che il 40% della manodopera nei cantieri è straniera e che “il mestiere non si tramanda più. È necessario investire in formazione reale”.

I numeri del Rapporto Formedil 2024 parlano chiaro: oltre 38mila visite ispettive (+9,3%), 59.592 cantieri monitorati in dieci anni, 176.921 allievi formati. Eppure, secondo l’Ispettorato del Lavoro, il 27% delle irregolarità del 2024 riguarda proprio la formazione.

Sul fronte dell’inclusione, l’arch. Raffaella Seghetti (AIDIA Roma) ha denunciato l’inadeguatezza dei DPI per le donne, chiedendo dispositivi su misura, più scolarizzazione e l’introduzione di una vera patente a punti per i cantieri.

La dimensione internazionale è stata portata da Roxana Iliescu, consigliere dell’Ambasciata di Romania, che ha ricordato il Memorandum bilaterale firmato nel 2022 per rafforzare la tutela dei lavoratori romeni, oggi la comunità straniera più numerosa in Italia.

L’ex Ministro del Lavoro Cesare Damiano ha invocato l’uso di tecnologie digitali e intelligenza artificiale per abbattere il “muro dei mille morti” sul lavoro ogni anno.

Un’urgenza condivisa anche dall’arch. Fabrizio Pistolesi dell’Ordine degli Architetti di Roma, che ha allargato il discorso al patrimonio edilizio: “Oltre l’80% degli edifici italiani è stato costruito prima della legge antisismica. Serve intervenire”.

A chiudere la giornata, di nuovo Maussier: “La figura del coordinatore per la sicurezza deve essere indipendente dal committente, altrimenti resta un ruolo di facciata. La sicurezza non è un optional: è una responsabilità collettiva. Finché considereremo normale il rischio nei cantieri, non potremo parlare di vero progresso”.

Immagine di Repertorio