DeCespedes interno

Alba Carla Lauritai de Céspedes y Bertini fu una scrittrice, poetessa, autrice di testi per il cinema e il teatro, radiocronista, giornalista e intellettuale sempre dalla parte della donna…

Figlia dell’ambasciatore cubano in Italia Carlos Manuel de Cespedes y Quesada e della romana Laura Bertini Alessandrini, Alba nacque l’11 marzo 1911 a Roma, ma considerò la sua vera patria Cuba, di cui il nonno fu nel 1868 il primo presidente, dopo averla liberata dagli spagnoli e prima di morire nel 1874 in un’imboscata.

Alba visse l’infanzia e l’adolescenza tra Roma e Parigi, spesso ospite di parenti a causa delle frequenti assenze dei genitori e a soli quindici anni sposò il conte Giuseppe Antamoro, da cui ebbe nel 1928 l’unico figlio, Franco, e dal quale si separò poco dopo.

A ventitré anni pubblicò sul Giornale d’Italia il suo primo racconto che le valse la collaborazione a testate come Il Piccolo, Il Mattino e Il Messaggero.

Nel 1935, comparve la sua prima raccolta di racconti brevi, L’anima degli altri, e il primo romanzo, Nessuno torna indietro, fu pubblicato nel 1938 da Mondadori che dovette faticare non poco per evitare che la censura del regime fascista ritirasse dalle librerie quello che sarebbe diventato un best-seller internazionale su otto ragazze, diverse per estrazione sociale, provenienza geografica e atteggiamento, che vivono in un elegante pensionato per universitarie.

All’annuncio dell’armistizio dell’8 settembre 1943 la scrittrice, con il suo compagno, il diplomatico Franco Bounous, dovette fuggire in Abruzzo, prima di riuscire a raggiungere Napoli e poi Bari, dove per il programma radiofonico Italia Combatte, con personaggi come Arnoldo Foà, Ubaldo Lay, Pio Ambrogetti, Antonio Piccone Stella e Anton Giulio Majano, si rivolgeva in particolare alle donne, invitandole a opporre ai tedeschi e ai fascisti una silenziosa resistenza.

Nel settembre 1944 Alba fondò, nella Roma liberata dai tedeschi, la rivista letteraria “Mercurio”, mensile di politica, arte e scienza, con nomi come Alberto Moravia, Eugenio Montale, Sibilla Aleramo, Paola Masino, Natalia Ginzburg, Mario Luzi, Aldo Palazzeschi, Renato Guttuso, Giorgio Morandi e Toti Scialoja.

Quando la rivista chiuse, alla fine del 1948, la scrittrice iniziò a collaborare al settimanale Epoca, diretto da Enzo Biagi, curando una rubrica dal titolo Dalla parte di lei che sarebbe diventato anche il titolo del suo romanzo del 1949.

Quadro storico sull’orizzonte della seconda guerra mondiale, della lotta antifascista e della Resistenza e analisi della vita interiore della protagonista, Dalla parte di lei racconta Alessandra, che sparando al marito Francesco, professore universitario e antifascista, prende una presa di posizione per il tradimento delle attese delle donne che, durante la guerra, avevano creduto davvero che le cose sarebbero cambiate.

Tre anni dopo, in Quaderno Proibito, è Valeria, insoddisfatta della sua vita di sposa e madre, a tentare un esame della sua esistenza, giungendo alla conclusione che non vi è possibilità di uscire dai ruoli tradizionali.

Intanto Alba fece la spola tra l’Italia, L’Avana e gli Stati Uniti, scrivendo su giornali statunitensi e intrattenendo una fitta corrispondenza con l’ambiente intellettuale italiano.

Nel 1963 Il rimorso, che considerava il suo romanzo migliore, ha al centro il tema della crisi dei valori che avevano caratterizzato la stagione dell’antifascismo, cui seguì nel 1967 la pubblicazione di La bambolona.

La scrittrice negli anni Sessanta si trasferì a Parigi, dove comincia la stesura in francese di Sans autre lieu que la nuit, che fu pubblicato nel 1973 presso la casa editrice Seul e nel 1976, in italiano come Nel buio della notte presso Mondadori.

Negli ultimi anni Alba si dedicò al progetto di un romanzo sulle vicende di Cuba e della sua famiglia, ci lasciò a Parigi, il 14 novembre 1997, all’età di ottantasei anni, non prima di aver donato tutte le sue carte agli Archivi Riuniti delle Donne di Milano.