Armeno panorama

Sul Lago d’Orta c’è Armeno, un borgo che da anni è noto come il paese dei cuochi e dei camerieri.

Armeno ha una storia che risale al periodo Medioevale, ma sono stati ritrovati reperti che fanno pensare a un precedente insediamento di popoli liguri.

Da Armeno passava, in epoca romana, la Via Settimia che portava verso Omegna e poi al Passo del Sempione.

Nel Medio Evo la storia di Armeno è legata a quella della Riviera d’Orta: il paese era popolato e ricco, come testimoniano documenti dell’epoca e aveva una posizione unica nella Riviera, dal punto di vista demografico e di rappresentanza.

La bella Chiesa romanica di Santa Maria testimonia l’importanza di Armeno all’interno della pieve di San Giulio.

E’un paese piccolo, con le frazioni di Sovazza e Coiromonte comprese e le borgate di Bassola e di Cheggino, ma è nei cuori degli alberghieri che hanno scelto, come simbolo della loro associazione, accanto alle tre A, che simboleggiano Armeno Alberghieri e Amicizia, la millenaria chiesa dell’Assunta, che un tempo era l’ultima che gli alberghieri vedevano quando lasciavano il paese per andare a lavorare in tutto il mondo.

Si tratta di una chiesa ricca di arte e capolavori, risalente al Medioevo dove spicca la Trinità Tricefala, rarissimo esempio di rappresentazione della Santissima Trinità, ma è presente anche la statua di San Pio X, il Papa patrono dei lavoratori d’albergo

Armeno è famosa per essere la patria degli alberghieri e da quattro secoli da questa parte di terra cusiana sono partiti per le cucine, gli alberghi e i ristoranti di tutto il mondo migliaia di persone.

Perchè proprio da Armeno e non da altre zone d’Italia si sia diffusa questa professione è un po’ un mistero, si racconta ad esempio che gli armeniesi abbiano scoperto la professione alberghiera andando a servizio presso i nobili milanesi all’epoca in cui questi, per sfuggire alla peste descritta dal Manzoni né I Promessi Sposi, vennero ad abitare tra il lago Maggiore e quello d’Orta.

Nel comune di Armeno si trova il Museo degli Alberghieri, che presenta una raccolta unica al mondo di ricordi, spezzoni di vita, testimonianze, conservate negli anni da albergatori, camerieri, cuochi, provenienti da tutto il mondo e mantenuti quale testimonianza della loro attività.

Presso il museo è possibile ammirare oggetti di lavoro, strumenti di cucina, fotografie, raccolte di giornali d’epoca, menù di celebri incontri, libri e testi di ricette e altri documenti che fanno di questo luogo un autentico gioiello di originalità e suggestione.

Ogni anno, nel mese di novembre si rinnova la festa dei cuochi e l’avvenimento ricorda una delle tante forme di emigrazione con cui la gente di queste montagne seppe andare avanti.