“Finché si parla di Ayrton, lui vivrà per sempre” -Viviane Senna-

Andare in un giorno di pioggia, in un antico palazzo del centro storico di Asti, alla scoperta di una mostra sul campione per eccellenza, Ayrton Senna, sul suo aiuto ai ragazzi poveri del suo Brasile, su com’è stato difficile il suo percorso verso la fama e su com’era forte la sua fede in Dio, è vedere anche un pezzo di storia degli anni Ottanta, quando la febbre per il campione brasiliano era al culmine, fino allo shock del drammatico incidente di Imola del 1 maggio 1994.

Io quel giorno lo ricordo bene, le persone attonite, quasi incredule di fronte all’incidente, a quella Curva del Tamburello che lo portò lassù, tra le nuvole.

Questa mostra, tributo al campione curata dall’Instituto Ayrton Senna attraverso il suo Padrino per l’Europa Claudio Giovannone, è stata organizzata in collaborazione con la Fondazione Asti Musei e il Comune di Asti a Palazzo Mazzetti, suggestivo spazio espositivo in un grande palazzo barocco nel centro storico di Asti.

Il suo kart, le sue auto di Formula Uno, tute, caschi e molti altri oggetti usati da Senna nel corso della sua carriera, accanto a quelli della vita privata, per una collezione di memorabilia che è la più completa mai esposta in Europa, ambienti tematici, effetti sonori, voci, immagini e filmati per un’immersione a 360 gradi nella storia di Ayrton.

Entro tra tante persone, alcune non erano neanche nate quel primo maggio, eppure sono qui, per vedere, per conoscere.

E’ un’occasione unica per rivedere la vita dell’uomo campione, grazie alla collezione messa a disposizione dall’Instituto Ayrton Senna e da collezionisti privati, oltre a quella dell’uomo attento alle sorti del suo Paese, attraverso la creazione dell’Instituto Ayrton Senna, la più importante organizzazione privata a livello mondiale per l’assistenza all’infanzia.

L’Instituto, di cui è presidente la sorella Viviane, ha dato assistenza a oltre 18 milioni di bambini in 1300 città del Brasile, con programmi di nutrizione, assistenza medica, studio, gioco e sport.

Il percorso espositivo parte dall’infanzia di Ayrton, con foto di famiglia e documenti privati, per passare quindi ai suoi esordi da pilota, prima con i kart e poi con la partecipazione al campionato Formula Ford, con le due auto Van Diemen con cui Senna vinse nei campionati delle stagioni 1981 e 1982.

Ci sono anche diversi ambienti legati alla carriera del pilota brasiliano, dove è possibile ammirare caschi, non solo di Senna ma anche dei suoi avversari in pista, tute, trofei, e molte altre memorabilia, alternate a immagini, video ed effetti sonori.

Tra i pezzi più emozionanti, oltre alle Formula Ford, ci sono la Formula 3 Ralt RT3 del 1983, con la quale vinse il campionato inglese, il più importante al Mondo, e tre Formula 1, la Lotus nera John Player Special del 1986, la McLaren numero 1 del 1991 e la McLaren numero 8 del 1993.

Da vedere anche una galleria fotografica dell’amico e fotografo Keith Sutton e due opere realizzate dagli artisti Ugo Nespolo e Knulp in onore di Senna.

All’interno di questo emozionante percorso c’è anche uno spazio dedicato all’Instituto Ayrton Senna, per una pausa di riflessione e l’esposizione di molti degli oggetti con il logo e il volto di Senna, la cui v3endita fornisce introiti per la propria quotidiana attività benefica.

La mostra, ideata dall’architetto Piergiorgio Pascolati, all’ingresso da tutte le informazioni necessarie per fare, nel caso in cui lo desiderino, una donazione all’Instituto.

Maggiori info si possono avere su https://institutoayrtonsenna.org.br e sul sito ufficiale www.ayrtonsennasempre.org