fiera della spongada breno

Domenica 10 Aprile a Breno, in provincia di Brescia, torna la fiera espositiva della zona più attesa dai golosi, la Fèra de la Spongada.

La spongada, dolce tipico bresciano, è una focaccia soffice ricoperta di zucchero e per prepararla è necessario far riposare l’impasto per diciotto ore e poi, una volta modellati i panetti delle focacce, farli riposare per 4-5 ore.

Ideata dalla Proloco, la Fèra della Spongada di Breno si tiene ogni anno la domenica delle palme, che precede la Pasqua, una scelta legata alle origini del dolce, pensato specialmente per il periodo pasquale e che oggi si può consumare in ogni momento dell’anno.

Nel corso della fiera espositiva, la Spongada è presentata in una variante brenese, dove è abbinata al salame.

Il dolce sarà il protagonista di tutta la giornata, tra stand gastronomici, mercatini dell’usato, i negozi rimarranno aperti tutto il giorno e per i più piccoli ci saranno giochi, gonfiabili e spettacoli d’animazione.

Dal 2007 la Proloco di Breno ha istituito il concorso Spongada d’oro dè Bré che sarà assegnato alla fine della giornata.

Alcuni cenni sulla storia di questo borgo dalle origini lontane,

Zona di transito obbligato e di collegamento fra la bassa e l’alta valle, Breno ebbe un ruolo di particolare predominio in epoca Longobarda, in seguito divenne capoluogo dell’intera Valle Camonica, rubando il primato al comune di Cividate Camuno.

Una delle famiglie originarie del comune di Breno fu quella dei Ronchi, che, già prima del 1200, ricevette importanti benefici da parte del vescovato di Brescia.

Dagli ultimi decenni del 1200 alcuni esponenti della famiglia Visconti cominciarono a espandere a Breno la loro egemonia personale e il potere di Milano, i cui signori desideravano impossessarsi delle valli bresciane e bergamasche e delle terre della Valle Camonica.

Nel 1397 alle porte di Breno ci fu il famoso Giuramento del Ponte Minerva, al quale presero parte i rappresentanti di tutti i comuni della Valle Camonica.

Quando i signori di Milano furono cacciati dalle terre della Valle Camonica, Bremo passò alla Repubblica di Venezia e diventò sede di tutti gli uffici distrettuali e politico-amministrativi che dipendevano da Brescia e da Venezia.

Nel 1580 il Cardinale di Milano Carlo Borromeo visitò ogni comune della Val Camonica, e proprio a Breno si fermò per una settimana.

L’arrivo delle truppe napoleoniche in Italia portò Breno a diventare capoluogo del Canton della Montagna, che abbracciava gran parte delle terre della Valle, ed era centro amministrativo e commerciale della zona.

Nel 1815 il trattato di Vienna sancì l’entrata della Val Camonica nell’Impero Austriaco, e più precisamente del Regno Lombardo-Veneto.

Breno, ormai sede di tribunale e sottoprefettura, vide una lenta ma continua crescita sotto molti differenti punti di vista, per esempio l’espansione dei servizi e gli ingenti investimenti per la costruzione di uffici pubblici e scuole.

Dopo il Regno d’Italia, nel comune fu costruita nel 1887 la prima centrale elettrica delle provincie di Brescia e Bergamo.