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Il calcio a Firenze ha radici medievali, con il famoso calcio fiorentino. Il calcio quello che conosciamo oggi, vede la sua apparizione nel capoluogo toscano nel 1898, quando venne creata la prima società calcistica, denominata Florence Football Club e composta da un’élite anglo-italiana.

La squadra, che adottò i colori bianco e rosso dell’insegna cittadina, venne costituita il 26 maggio presso il Palagio dell’Arte della Lana e fu presieduta dal sindaco della città Pietro Torrigiani, mantenendosi attiva fino agli inizi del 1909.

Nel 1907, un gruppo di giovani creò l’Itala Football Club. L’anno successivo all’interno della polisportiva Club Sportivo Firenze, venne istituita una sezione calcistica. Sempre nel 1908 venne fondata la Juventus Foot-Ball Club e il Firenze Foot Ball Club, una cui scissione interna portò, sempre alla fine del 1912, alla nascita della divisione calcistica della Palestra Ginnastica Fiorentina Libertas, fondata nel 1877 e guidata da Enrico Mangani e Giulio Conti. I precedenti soci del Florence Football Club si aggregarono sia al Club Sportivo, sia alla Libertas.

Cominciarono quindi a essere organizzati dei tornei calcistici a livello toscano, che vennero disputati nel prato del Quercione presso il parco delle Cascine fino al 1917, quando il comune decise di vietare la pratica calcistica nella maggiore zona verde della città. I vari club cercarono altri luoghi per i loro incontri; in particolare, il Club Sportivo si trasferì nel vicino velodromo, mentre la Libertas costruì un nuovo impianto, che venne inaugurato il 22 aprile 1922 con il nome di Stadio Velodromo Libertas.

La Fiorentina fu fondata il 29 agosto 1926 dal marchese Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano, tramite l’unione della palestra ginnastica Fiorentina Libertas e il club sportivo Firenze, con il nome di Associazione Calcio Firenze.

La prima partita ufficiale fu un’amichevole che si disputò il 29 settembre e finì in parità per 2-2 contro la Sampierdarenese di Genova.

Il primo incontro ufficiale in campionato fu invece una partita contro il Pisa il 3 ottobre 1926, che si svolse nello stadio di via Bellini. La maglia ufficiale era inquartata bianca e rossa, colori sociali di Firenze e dei club da cui è originata la Fiorentina, con sul petto il giglio simbolo della città.

Nel 1927 divenne Associazione Calcio Fiorentina e nel 1928, incorporò l’Itala Football Club, altro sodalizio cittadino. La Fiorentina disputò la prima stagione nella divisione nazionale e si piazzò ultima in classifica, ma in seguito ad un ripescaggio, venne inserita in Serie B. Il 22 settembre 1929, in una amichevole con la Roma, indossò per la prima volta maglie di colore viola.

Con la vittoria del campionato 1930-31 sotto la guida dell’allenatore magiaro, Gyula Feldmann, la squadra debuttò in Serie A, e nel 1931, in seguito all’inaugurazione dello stadio Giovanni Berta progettato dagli ingegneri Pier Luigi Nervi e Gioacchino Luigi Mellucci, su iniziativa del marchese Luigi Ridolfi da Verrazzano, la Fiorentina chiuse la stagione nella massima serie, il quarto posto grazie alle reti di Pedro Petrone.

Il 16 giugno 1935, con allenatore Guido Ara, la Fiorentina disputa la prima gara ufficiale a livello internazionale, vincendo a Budapest sull’Újpest Dózsa, in Coppa dell’Europa Centrale.

Retrocesse nuovamente in B ma nella stagione 1938-39 ritornò in serie A, con tecnico il tedesco Rudolf Soutschek e come miglior attaccante Romeo Menti con 17 marcature, poi colonna del Grande Torino, scomparso a Superga. Al termine della stagione successiva vinse il suo primo titolo, la Coppa Italia, superando in finale il Genoa.   Il 23 gennaio 1946 Luigi Ridolfi cedette a titolo gratuito al consiglio della Fiorentina, che aveva affidato ad Arrigo Paganelli la presidenza del club. Sono gli anni del centrocampista Egisto Pandolfini. Nella stagione 1949 nell’organigramma societario viola entrò a far parte Artemio Franchi, poi presidente dell’Uefa e vicepresidente Fifa, a cui oggi è intitolato lo stadio fiorentino.

Nel 1955, sotto la guida di Fulvio Bernardini, la Fiorentina vinse il primo scudetto con cinque giornate di anticipo, per una squadra che in campo contava tra i pali Sarti quindi Virgili, Segato, Chiappella, Juninho, Montuori, Gratton e Cervato. Partecipò alla Coppa dei Campioni dove però fu battuta dal Real Madrid, anche se pochi giorni prima aveva vinto la Coppa Grasshoppers.

Successivamente la Fiorentina si classificò per quattro volte al secondo posto, arrivando spesso alla finale di Coppa Italia, e successivamente riuscì a vincere la Coppa nazionale, quella delle Alpi e la Coppa delle Coppe, riuscendo a essere la prima squadra italiana a vincere una competizione Uefa. E’ il periodo di uno dei giocatori più amati della storia viola, l’attaccante svedese Kurt Hamrin che vestirà la maglia gigliata per 289 volte, siglando 151 reti.

La Fiorentina nel periodo fu una delle squadre più forti del campionato italiano e tra le più temute in Europa. Nel 1968-69 riuscì a conquistare il secondo titolo nazionale con Bruno Pesaola come allenatore. Trascinatori il bomber Mario Maraschi con i suoi quattordici gol. Il cervello della squadra e capitano De Sisti, il portiere Superchi. In attacco il brasiliano Amarildo e la fantasiosa ala Chiarugi.

Negli anni Settanta la Fiorentina vinse la Coppa Italia e la Coppa di Lega Italo inglese, tra gli allenatori del periodo Gigi Radice e Nereo Rocco. Tanti i giovani portati in prima squadra come Mimmo Caso, Vincenzo Guerrini, Speggiorin e quella che diventerà la bandiera viola, Giancarlo Antognoni.

Nel 1980 la Fiorentina, passa nelle mani della famiglia Pontello e contese lo scudetto con la Juventus. E’ il periodo degli argentini Daniel Bertoni, Passarella e Ramon Diaz, di Massaro, Renzo Contratto, Celeste Pin, Nicola Berti, Sergio Battistini, dei campioni del mondo Ciccio Graziani, Lele Oriali e Claudio Gentile e della stella brasiliana Socrates. Nel 1985 arriva uno dei giocatori più amati dalla tifoseria, Roberto Baggio. Per l’annata 1987-88, l’allenatore della Fiorentina fu lo svedese Sven-Göran Eriksson con l’addio di Giancarlo Antognoni dopo 15 stagioni, 341 gare e 61 reti. Tra gli arrivi il difensore centrale svedese Hysen. Nella stagione 1988-89 ci furono gli innesti del brasiliano Dunga e Stefano Borgonovo che con Baggio, formerà la temuta BB.

Nel 1990, in un campionato con una salvezza sofferta con Bruno Giorgi sostituito nelle ultime giornate da Ciccio Graziani, arrivò in finale di Coppa Uefa ma venne sconfitta dalla Juventus. Il giorno dopo i Pontello annunciarono la cessione di Baggio proprio ai bianconeri, sollevando una rivolta tra i tifosi. Il 21 giugno 1990 il produttore cinematografico Mario Cecchi Gori acquistò il club. La panchina dei viola fu affidata al brasiliano Sebastião Lazaroni. Nel 1991 arriva dall’Argentina, Omar Batitusta, centravanti possente e implacabile che diventerà uno dei giocatori più amati della storia viola.

La Fiorentina retrocedette all’ultima giornata in Serie B al termine della stagione 1992-93, nonostante una rosa di spessore con giocatori com Effenberg e Brian Laudrup. Ritorna in Serie A immediatamente con Claudio Ranieri in panchina, tra i pali Toldo, quindi Beppe Iachini, Luppi, Carnasciali, Pasquale Bruno, Anselmo Robbiati e Flachi. Per la ritrovata Serie A, i rinforzi sono il brasiliano campione del Mondo Marcio Santos e il portoghese Rui Costa. Nella stagione 1995-96 vince la Coppa Italia e la Supercoppa italiana, sempre con Claudio Ranieri in panca. per poi finire a disputare la Uefa Champions League dopo circa 30 anni. Nel 1996-97 a centrocampo ci fu lo svedese Schwarz, in difesa il roccioso Firicano e in avanti Lulù Oliveira. Nella stagione seguente la panchina passa a Malesani, chiudendo al quinto posto e l’approdo in Coppa Uefa. Nel campionato successivo il tecnico è Giovanni Trappattoni che porta i viola in terza posizione, dopo aver combattuto a lungo per il primo posto. Si qualifica per la finale di Coppa Italia, dove viene battuta dal Parma dell’ex Malesani. Nell’annata seguente sempre con il Trap è settimo posto. Per la stagione 2000-01, dopo 10 anni non c’è più il bomber Batistuta, al suo posto Enrico Chiesa e a centrocampo Di Livio l’allenatore è il turco è il turco Terim, che viene poi sostituito da Roberto Mancini che porta la squadra a conquistare la Coppa Italia, superando il Parma.  L’annata seguente è contrassegnata da problemi finanziari e diversi cambi di tecnici che portano la Fiorentina a cadere nuovamente in serie cadetta, nonostante una rosa di rilievo.

Nell’estate 2002 la società venne dichiarata fallita dal tribunale di Firenze. Fu rifondata 1 agosto da Leonardo Domenici, il sindaco di Firenze, che iscrisse la società alla Serie C2, dopo esser stata acquistata da Diego Della Valle che la rinominò FlorentiaViola.

Riuscì a risalire in C1 subito con Cavasin in panchina e Di Livio in campo, trascinata dalle reti di Riganò. Nel 2003-04 è in Serie B, grazie al caso Catania. Cavasin viene sostituito da Mondonico, dichiarato tifoso viola da sempre che riporta la squadra in Serie A, ma un nuovo scandalo colpì la squadra poiché in seguito alle indagini di Calciopoli fu estromessa dalle coppe europee e fu molto penalizzata. Nel 2005-06 allenatore è Cesare Prandelli, che porta i viola al nono posto, con in squadra Luca Toni, Fiore, Jorgensen, Brocchi, Pazzini e Ujfalusi. L’annata successiva è sesto posto con in attacco il romeno Adrian Mutu e in porta Sebastian Frey. Al termine del campionato 2008-09, con il quarto posto finale approda in Champions League. E’ il periodo delle reti di Gilardino, Montolivo, Pazzini e Koldrup. Nel 2013-14 con Montella in panchina chiude al quarto posto per un piazzamento che vale l’entrata in Europa League, bissato anche nel campionato successivo. Quinto posto e sempre Europa anche nel 2015-16 con Paulo Sosa allenatore. Per l’annata 2017-18 l’allenatore è Stefano Pioli, per un campionato contrassegnato dalla scomparsa del capitano Davide Astori per un problema cardiaco, prima della gara di Udine. 2018-19, con Pioli esonerato e Montella richiamato in panchina riesce ad ottenere un salvezza sofferta con la piazza che contesta i Della Valle.

Il 6 giugno 2019 dopo 17 anni si chiuse l’era dei fratelli marchigiani Della Valle alla guida della società viola che passa in mano all’imprenditore italo-americano Rocco Commisso. Il primo acquisto del nuovo proprietario è il campione francese Ribery. In questa annata la panchina è passata da Iachini a Prandelli e ancora a Iachini, con i viola che stazionano sempre nella parte medio bassa della classifica.