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Per un viaggio nella storia del passato remoto e di antiche civiltà, il Pergamon Museum di Berlino è il luogo adatto, si trova nella cosiddetta isola dei musei, la Museumsinsel, un gradevole triangolo di terra circondato dal fiume Sprea.

Tra il 1824 e il 1930 quest’isola fu preposta a ospitare cinque musei, tra i quali, appunto, il Pergamon Museum, uno dei più famosi della Germania e del mondo, che costituisce una delle attrazioni più importanti della città. 

Anche chi non è appassionato di storia o archeologia non può che rimanere colpito dalla monumentalità delle opere custodite nel museo.

Il nome del museo, Pergamon, deriva dall’antica città di Pergamo, situata nell’attuale Turchia, da dove proviene la maggior parte delle opere esposte, suddivise in tre collezioni principali, quella di arte antica (Antikensammlung), il museo dell’Asia Anteriore (Vorderasiatisches Museum), e il museo dell’arte islamica (Museum fur islamische Kunst).

Le tre esposizioni si trovano nello stesso edificio e sono connesse tra loro.

La storia del Pergamon Museum iniziò nel 1878, quando l’archeologo tedesco Carl Human cominciò una vasta campagna di scavi nella città di Pergamo, che in otto anni portò alla scoperta di un’acropoli di notevole valore artistico e archeologico.

L’accordo fatto con il governo turco prevedeva che Human potesse portare in Germania metà delle opere scoperte, mentre l’altra metà doveva rimanere in Turchia.

Così Human riuscì a trasportare a Berlino il fregio che circondava la base del tempio di Pergamo, lungo 170 metri, che oggi è la parte più preziosa del tempio esposto nel museo.

La parte soprastante della zona dove si trova il fregio è una ricostruzione del tempio originale, rimasto in Turchia.

Nell’antichità, la città di Milet era una delle città greche più importanti e ricche sulla costa dell’Asia minore e la porta del mercato, oggi parte del museo di Berlino, fu costruita intorno al 180 a.C.

La porta fu distrutta durante il medioevo, ma nel 1903 furono scoperte le sue rovine durante gli scavi di due archeologi tedeschi, Theodor Wiegand e Hubert Knackfub, che le portarono in Germania, con un accordo simile a quello stipulato per l’altare di Pergamo.

La ricostruzione nel Pergamon ha aggiunto le parti mancanti della porta, non trovate durante gli scavi.

Un altro capolavoro esposto nel museo è la ricostruzione della Porta di Ishtar, realizzata nel 1936 e che propone l’effige della celebre porta che segnava l’ingresso dell’antica città di Babilonia, oggi la principale attrazione del museo dell’Asia Anteriore.

Per accedere ai tre settori del Pergamon Museum di Berlino è sufficiente un unico biglietto, un viaggio tra i mille volti dell’Oriente.