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Il 21 giugno è il mio giorno speciale… Amo l’estate, il sole, il caldo, il cielo azzurro, i fiori, la musica, le giornate lunghissime, le sere ancora chiare, le notti quasi fresche e dolcissime….

Il solstizio d’estate è il fenomeno astronomico che segna l’inizio della stagione più calda dell’anno nel momento in cui il Sole, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, raggiunge il punto di massima declinazione, che determina la giornata più lunga di tutto l’anno o, se ci si trova nell’emisfero australe, quella più corta.

Questo momento cade sempre nel mese di giugno, sebbene la data sia variabile tra il 20 o il 21 del mese, secondo il movimento della Terra attorno al Sole.

Il solstizio d’estate ha sempre affascinato l’uomo sin dalle origini, con i suoi profondi significati simbolici ed esoterici, infatti, il solstizio è collegato alla vittoria della luce sulle tenebre, per godere dei frutti delle proprie fatiche dopo i difficili mesi invernali e le coltivazioni primaverili.

Le prime testimonianze delle feste per il solstizio d’estate sono nelle popolazioni del Sudamerica, infatti gli Inca festeggiavano la divinità Inti, sovrana del Pianeta, erigendo delle altissime torri che si potevano avvicinare alla sua grandezza.

Maya e Aztechi organizzavano delle grandi feste, ricche di frutti e di prodotti della terra, per indicare l’avvio di un momento di grande prosperità alimentare.

Nel continente africano, il fenomeno astronomico è stato associato al dio Sole, soprattutto al culto di Horus della cultura egiziana.

In tempi più recenti è stata istituita la Notte di mezza estate, dove in molti Paesi del Centro e del Nord Europa, dalla Svezia alla Romania, si celebra la festa della terra, di cui il Sole rappresenta il seme.

Ma è Stonehenge, un sito archeologico nella contea inglese del Wiltshire, a essere il simbolo assoluto del solstizio d’estate nell’immaginario comune.

La località vede ha un circolo di pietre monolitiche, disposte con precisione geometrica lungo il diametro di un immaginario cerchio, probabilmente di natura preistorica, forse utilizzata come primo e rudimentale osservatorio astronomico.

Durante il solstizio estivo i raggi del sole attraversano con precisione l’asse dell’intero circolo di pietre, illuminando l’altare centrale e non si esclude che gli uomini del tempo sfruttassero la costruzione per omaggiare le divinità, con celebrazioni e sacrifici.

Ancora oggi Stonehenge vede una grande festa durante le celebrazioni del solstizio, con migliaia di persone che si recano sul posto per salutare il Sole al tramonto e attendere pazientemente il momento preciso del fenomeno astronomico.

Molti dei partecipanti spesso indossano abiti e costumi relativi ai Druidi, cui alcuni hanno legato la paternità della costruzione.