Mastronardi

Il maestro che raccontò la Vigevano dei calzolai…

Lucio Mastronardi nacque a Vigevano il 28 giugno 1930 da Luciano Mastronardi e Maria Pistoja. Il padre, abruzzese, era un ispettore scolastico, pensionato in anticipo per le sue posizioni politiche, mentre la madre era maestra elementare.

Dopo la licenza elementare e quella media, conseguita a Mortara, Lucio s’iscrisse al ginnasio Cairoli, per passare poi alle scuole magistrali, dove conseguì il diploma come privatista.

Insegnò come supplente e precario nella scuola carceraria di Vigevano, diventando poi di ruolo nel 1955, con incarichi nelle scuole elementari prima a Casorate e poi a Vigevano.

Nel 1955-56 pubblicò quattro racconti su Il Corriere di Vigevano, ristampati nel 1981 in Quattro Racconti dall’Aurora Edizioni di Pavia e inclusi anche in Per Mastronardi, Atti del Convegno di studi su Lucio Mastronardi, Vigevano, 6-7 giugno 1981, a cura di Maria Antonietta Grignani, edito da La Nuova Italia nel 1983.

Lucio nel 1956 entrò in contatto con Vittorini e iniziò a lavorare a Il Calzolaio di Vigevano, uscito prima sul n. 1 della rivista Il Menabò del 1959, edita da Giulio Einaudi Editore, Te poi, nel 1962, nella collana I Coralli della Einaudi.

Nel 1960 terminò Il Maestro di Vigevano, pubblicato dopo una lunga revisione nel 1962, presso Einaudi, di nuovo nella collana I Coralli.

In quell’anno iniziò la collaborazione con L’Unità, con delle cronache-racconto, che si protrasse fino al 1966.

Risale al 1962 anche l’arresto e la carcerazione dello scrittore, in seguito ad un episodio avvenuto nel 1961 presso la stazione di Alessandria, con due giorni di carcere a Vigevano e una condanna in contumacia a due anni di manicomio criminale.

Nel 1963 terminò la prima stesura de Il Meridionale di Vigevano, uscito da Einaudi nel 1964, e fu trasferito ad Abbiategrasso, dove, dispensato dall’insegnamento, ebbe delle mansioni di segreteria presso la direzione didattica, mentre in autunno iniziarono le riprese del film tratto da Il Maestro di Vigevano, che uscì nelle sale alla fine dell’anno.

Lucio nel 1968 passò a un lavoro di bibliotecario a Milano, prima presso il Centro Pedagogico della III circoscrizione e poi alla biblioteca Sormani, oltre a lasciare l’Einaudi per la Rizzoli.

Nel 1969 uscì, dopo un lungo silenzio, La ballata del vecchio calzolaio, un racconto pubblicato in L’Approdo Letterario.

Sotto la direzione di Sergio Pautasso lo scrittore pubblicò, presso Rizzoli, il suo quarto e ultimo romanzo, A casa tua ridono, nel 1971.

Nel 1972 tornò all’insegnamento ad Abbiategrasso, dove un diverbio con il direttore della scuola gli costò tre giorni a San Vittore e una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale da cui derivò poi una condanna a quattro mesi con la condizionale, ma anche la perdita del proprio equilibrio psichico, che lo condusse a un periodo di profonda prostrazione.

Nel 1973 sposò Lucia Lovati, una collega di Abbiategrasso, un anno dopo purtroppo tentò il suicidio, gettandosi dal balcone del suo appartamento di via Naviglio Sforzesco.

Nel febbraio del 1975 nacque la figlia Maria, in quell’anno Lucio pubblicò, per Rizzoli, la raccolta di racconti L’assicuratore e nel maggio 1977 seguì Gente di Vigevano, raccolta dei primi tre romanzi e di due racconti tratti da L’ assicuratore.

Nel dicembre 1978 lo scrittore venne ricoverato al Policlinico di Pavia, dove gli fu riscontrato una neoplasia polmonare, non operabile, per cui fuggì dall’ospedale e il 4 gennaio 1979 spedì una lettera alla Rizzoli, dove annunciava di aver terminato la stesura di un nuovo romanzo, rimasto inedito.

La mattina del 24 aprile 1979 Lucio uscì dalla sua casa di Vigevano per non farvi più ritorno, fu trovato da un pescatore nel Ticino, la mattina del 29 aprile.

Nel 1994 Einaudi pubblicò in un volume, nella collana I Tascabili, Il maestro di Vigevano, Il calzolaio di Vigevano e il meridionale di Vigevano, con un’introduzione di Giovanni Tesio e scritti di Italo Calvino e Gian Carlo Ferretti.