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Il primo giorno d’estate è anche la festa di Luigi Gonzaga, santo e membro di una delle più note casate del Rinascimento italiano…

Luigi Gonzaga nacque nel castello di famiglia di Castiglione delle Stiviere il 9 marzo 1568,  primo dei sette figli nati dal matrimonio fra il marchese Ferrante Gonzaga, al servizio di re Filippo II di Spagna, e Marta dei conti Tana di Chieri (Torino), ed era l’erede del titolo.

Nel 1580, dodicenne, Luigi ricevette la prima Comunione dalle mani di San Carlo Borromeo e un anno dopo andò a Madrid per un soggiorno di due anni, come paggio di corte e studente.

E’ di quell’epoca il suo celebre ritratto, opera del grande El Greco, che mostrò il Luigi più vero, lontano dal fragile ragazzino raffigurato più tardi dalla pittura, ingannata da oratori e biografi, poiché la sua austerità di vita per anni fu presentata come un’avversione ossessiva nei confronti della donna. In Spagna, Luigi  fu un brillante studioso di lettere, scienza e filosofia e tenne la tradizionale dissertazione universitaria, oltre a leggere testi spirituali e relazioni missionarie.

Luigi poco tempo dopo decise di diventare gesuita e, nonostante l’opposizione del padre, a diciassette anni entrò nel noviziato della compagnia di Gesù a Roma, dove studiò teologia e filosofia.

Nel 1589 si recò a Castiglione delle Stiviere per stipulare la pace tra il fratello Rodolfo, al quale aveva ceduto i suoi diritti di primogenito, e il duca di Mantova.

Un anno dopo una pestilenza colpì Roma, uccise in quindici mesi i Papi Sisto V, Urbano VII e Gregorio XIV, oltre a migliaia di persone.

Contro la strage si battè san Camillo de Lellis con alcuni confratelli, con al suo fianco Luigi Gonzaga, che si dedicò ai casi non contagiosi.

Un giorno Luigi, trovato in strada un appestato abbandonato dalla sua famiglia, lo portò in ospedale, incaricandosi di curarlo.

Tornato nel suo convento, il 21 giugno 1591 il coraggioso ragazzo morì a ventitre anni, non prima di aver detto addio alla madre.

Nel 1726, papa Benedetto XIII lo proclamò santo, con la sua memoria che cade il 21 giugno.

La sua tomba si trova nella chiesa di Sant’Ignazio in Roma e nel 1999 papa san Giovanni Paolo II si recò a Castiglione per un pellegrinaggio sulle orme del santo patrono dei giovani.