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Prima o poi tutti ci siamo seduti al tavolino di un bar e ci siamo fatti servire un Crodino, l’analcolico biondo….

Il comune di Crodo, in onore del suo analcolico biondo, nato un’idea di Maurizio Gozzelino, aromatiere di Saluzzo, tra la fine del 1964 e l’inizio del 1965, ha deciso di conferirgli la cittadinanza onoraria.

Gozzelino, oggi ottantenne, arrivò a Crodo il 1 marzo 1963 quale dipendente della Terme di Crodo SpA, nel ruolo di responsabile del Reparto Sciroppi, con l’incarico di riformulare le bibite prodotte e creare nuove bevande e aperitivi.

Nacque in quegli anni il Crodino, destinato presto a diventare popolare in tutto il mondo.

La bevanda ha subito portato fama a questo centro turistico della Val d’Ossola, le cui terre sono meta dei vacanzieri provenienti dalla vicina Lombardia.

Nei primi anni come forza lavoro si sono toccati picchi del doppio, se non addirittura oltre, rispetto all’attuale organico, e tra di loro c’era il sindaco Ermanno Savoia, che da ragazzo lavorò per un certo periodo per questa importante azienda.

Attualmente i dipendenti sono un’ottantina di cui una decina adibiti alla linea del Crodino. In passato il lavoro era praticamente tutto manuale, ma ora con le moderne tecnologie c’è molta più automatizzazione nel processo di produzione.

La nuova proprietà del Crodino, la Royal Unibrew, sta investendo molto e nell’ultimo anno è aumentata la produzione di bevande quali l’Oransoda e la Lemonsoda ma ha anche lanciato sul mercato altri prodotti, come una nuova Acqua Tonica, un segnale incoraggiante, soprattutto in questo periodo di crisi.

Grazie al Crodino, la Terme di Crodo è diventata una grande industria portando molti benefici per molte persone e aziende, oltre all’arrivo in paese di famiglie di veneti, trentini, friulani, pugliesi e calabresi, in perfetta integrazione con gli abitanti.

E tutto questo grazie alla formula di Maurizio Gozzelino, che oggi riceve il prestigioso riconoscimento della cittadinanza onoraria.