Napoleone Bonaparte

L’uomo che da solo cambiò il volto dell’Europa del primo Ottocento…

Un uomo che per autoincoronarsi Re d’’Italia scelse la corona ferrea, simbolo incredibilmente carico di storia.

Napoleone Buonaparte, un cognome successivamente francesizzato in Bonaparte, nacque il 15 agosto 1769 ad Ajaccio, in Corsica, secondogenito di Carlo Buonaparte, avvocato di origini toscane e di Letizia Ramolino.

Il 15 maggio 1779 Napoleone si trasferì nel collegio militare di Brienne, dove venivano preparati i figli delle famiglie nobili e vi rimase cinque anni.

Nel settembre 1784, a quindici anni, fu ammesso alla scuola militare di Parigi e, dopo un anno, ebbe il grado di sottotenente di artiglieria.

Dopo l’assalto e la presa della Bastiglia, Napoleone tornò in Corsica e combatté tra i soldati di Pascal Paoli, poi, nel 1791 fu nominato comandante di battaglione nella Guardia Nazionale di Ajaccio.

Alla caduta di Robespierre, Napoleone si vide affidare, nel 1796, poco prima del suo matrimonio con Joséphine de Beauharnais, il comando delle truppe per la campagna d’Italia, non prima di aver preso parte alla repressione dell’insurrezione girondina e federalista delle città di Marsiglia, Lione e Tolone.

Il 2 marzo 1796, dopo aver battuto Piemontesi e Austriaci, impose la pace con il trattato di Campoformio, gettando in questo modo le basi del futuro Regno d’Italia.

In seguitò s’imbarcò per l’Egitto, apparentemente per colpire gli interessi orientali degli inglesi; in realtà vi fu inviato dal Direttorio francese, che lo considerava troppo pericoloso in patria.

Sbarcato ad Alessandria, sconfisse i mamelucchi e la flotta inglese dell’Ammiraglio Oratio Nelson. La situazione in Francia intanto peggiorò, l’Austria sembrava invincibile ma, deciso a tornare, Napoleone affidò il comando delle sue truppe al generale Kleber e s’imbarcò per la Francia, contravvenendo agli ordini di Parigi.

Il 9 ottobre 1799 sbarcò a Saint Raphael e fra il 9 e il 10 novembre sciolse il Direttorio, prendendo in questo modo il potere, e il 24 dicembre annunciò l’istituzione del Consolato, di cui divenne il Primo Console.

Capo dello Stato e delle Armate, Napoleone, dotato di un’intelligenza, straordinaria, riformò in tempo record l’amministrazione e la giustizia, impose la pace agli Inglesi e firmò nel 1801 il Concordato con Pio VII che mise la Chiesa francese al servizio del Regime.

Dopo aver scoperto e sventato un complotto monarchico, si fece proclamare nel 1804 Imperatore dei Francesi sotto il Nome di Napoleone 1 e, l’anno dopo, divenne il Re d’Italia.

Si creò intorno a lui una vera e propria “monarchia mentre il suo governo riformò insegnamento, urbanismo, economia, arte, oltre alla creazione del Codice napoleonico, che fornì una base giuridica alla società uscita dalla Rivoluzione.

Fallito un attacco all’Inghilterra nella famosa battaglia di Trafalgar, l’imperatore vinse una serie di campagne contro gli Austro-Russi, i Prussiani, e annunciò la nascita dell’Impero dopo il trattato di Tilsit nel 1807.

Nel 1810, preoccupato di lasciare una discendenza, Napoleone sposò Marie Louise d’Austria che gli diede un figlio, Napoleone II e due anni dopo, intuendo l’ostilità dello Zar Alessandro 1, invase la Russia con la sua grande Armata.

La disastrosa campagna, fallimentare per le forze napoleoniche che furono ricacciate indietro a seguito oltretutto di migliaia di perdite, vide Parigi invasa dalle truppe nemiche il 4 marzo 1814. Qualche giorno più tardi, Napoleone fu obbligato ad abdicare in favore di suo figlio poi, il 6 aprile 1814, dovette rinunciare alla totalità dei suoi poteri.

Dal maggio 1814 al marzo 1815, dal suo esilio nell’Isola d’Elba, Napoleone vide Austriaci, Prussiani, Inglesi e Russi dividersi, nel corso del Congresso di Vienna, il suo Grande Impero.

Sfuggendo alla sorveglianza inglese, Napoleone riuscì rientrare in Francia nel marzo 1815 dove, sostenuto dai Liberali, fondo quello che oggi è noto come il Regno dei Cento Giorni, terminato a giugno con la battaglia di Waterloo.

Napoleone dovette rinunciare al suo ruolo di Imperatore il 22 giugno 1815 e venne trasferito dagli inglesi nell’isola di Sant’Elena, dove, il 5 maggio 1821, morì, ormai solo e abbandonato da tutti.