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Sabato 14 e domenica 15 maggio è il momento di Open House, la manifestazione dedicata alla scoperta dei luoghi di Milano solitamente non aperti al pubblico, che vede  una partecipazione che spazia dall’architettura in senso stretto all’urbanistica, al design e all’interiors, con il filo rosso del racconto della città, dei suoi spazi e del suo skyline.

Nata a Londra nel 1992, Open House si è diffusa in 55 metropoli del mondo diventando la più grande rassegna internazionale dedicata all’architettura.

Il tema della settima edizione è la Città durevole, che valorizza le architetture del passato e reinventa se stessa con nuove prospettive di sostenibilità e continuità, con valori quali conservazione, riqualificazione, architettura circolare e  riuso.

House Milano si espande di edizione in edizione con un programma che vede nuovi contenuti sviluppando percorsi tematici che restituiscono un racconto composito della città.

I 100 capolavori in programma sono parte di una partecipazione ricca di adesioni spontanee e sinergie progettuali, oltre al contributo che l’iniziativa offre alla promozione dell’architettura milanese a livello globale.

Un grande spazio alla rigenerazione urbana è con l’apertura dello Scalo Farini e Scalo Lambrate in collaborazione con  FS Sistemi Urbani, oltre a il più grande cantiere privato d’Italia, quello di Merlata Bloom Milano ad opera di Nhood, società di servizi immobiliari.

Con Idealista prosegue la collaborazione su una nuova lettura tematica della città, con il  tema della Città Giusta, dedicata all’architettura democratica, a progetti sociali, di urbanistica tattica e biodiversità.

Tra questi c’è il progetto Stanze Sospese, un’iniziativa pensata per i detenuti del carcere di San Vittore, realizzata dallo studio Daniele Fiori – Dfa Partners, l’arch. Giovanna Giannattasio e l’arch Franco Raggi.

Lo spazio per l’interiors vede una selezione di case a cura di Living, il magazine di interiors, design e lifestyle del Corriere della Sera, che aprirà un circuito di case pubblicati sulle pagine della rivista, e si arricchisce anche di un circuito di case private a cura di Ohm, come Attico Carbonari un progetto di Luigi Caccia Dominioni, Giardino Nascosto di Giuseppe Chigiotti, Umbria 120 di Golinelli Sala, con interni milanesi in tipiche case delle periferia o siti ricavati in siti postindustriali.

E’ possibile visitare anche Suonare Stella, un lifestyle concept brand sullo sfondo di quinte sceniche di design, che si rinnova periodicamente, grazie a grandi nomi del design e dell’architettura in dialogo con il proprietario, nato come abitazione dell’influencer e scrittore Paolo Stella, ma anche luogo di nuovi canali di comunicazione,  del mondo reale e del Web.

Per la tutela dell’importante patrimonio architettonico del Novecento che caratterizza la città, la rivista Abitare propone l’itinerario Milano, Moderno da salvare con undici tra le più belle architetture del secolo scorso realizzate da maestri come Gio Ponti, Luigi Caccia Dominioni, Piero Portaluppi, Vito e Gustavo Latis, Piero Bottoni e molti altri, come Palazzo Eiar  e la palazzina Ina.